Perquisizioni in sede Psg e nelle case di Pastore e Di Maria: presunte frodi al fisco
Non c'è stato titolo per il Paris Saint Germain quest'anno in Ligue1 e la delusione della Champions League ha incrinato i rapporti tra staff e giocatori, con l'eliminazione rocambolesca contro il Barcellona. Adesso, per gli ex campioni di Francia, continua a piovere a dirotto e il sole stenta a uscire: sono state effettuate perquisizioni da parte della polizia nelle sedi del club e nelle abitazioni di alcuni suoi giocatori. Il motivo: presunte irregolarità col fisco francese.
Di Maria e Pastore nel mirino – Ci risiamo. I problemi fiscali da parte dei giocatori e dei club di calcio ritornano ciclicamente un po' ovunque. In giro per il mondo non sembra esserci isola felice, prima o poi lo scandalo di tasse non pagate o contributi non versati non risparmia nessuno. Adesso sembra essere finito nelle sabbie mobili anche il Paris Saint-Germain dei ricchi sceicchi. Secondo "Mediapart.fr" questa mattina due calciatori hanno ricevuto la visita degli agenti dell'Ufficio centrale anti-frode di Parigi (Oclciff). Si tratterebbe dell'ex Palermo Javier Pastore e dell'argentino ex Real Angel Di Maria.
Rivelazioni da Football Leaks – Una decisione presa all'interno di una complessa operazione che è scattata nel quadro di un'inchiesta aperta il 20 dicembre scorso dalla procura finanziaria francese. L'obiettivo delle indagini in corso è rilevare se ci siano state presunte irregolarità col fisco. Nel dicembre scorso, infatti, i due calciatori argentini erano stati colpiti dallo scandalo dei Football Leaks, le rivelazioni sul mondo del calcio a livello finanziario, col fine di creare disagi e rivelare retroscena dei magnati del pallone.
Il coinvolgimento del Psg – Secondo queste informazioni, Pastore e Di Maria percepirebbero parte del loro corposo reddito nei paradisi fiscali. Non si tratta dello stipendio versato dal Psg, regolarmente sottoposto a controlli fiscali francesi, ma dei soldi provenienti dai loro sponsor o partner commerciali sui diritti di immagine. Ciò comporterebbe il reato di frode e gli inquirenti sospettano che il Psg non fosse del tutto all'oscuro della manovra, ‘coprendo' con il silenzio il giro di denaro illegittimo.