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Per vincere in campionato servono pochi giocatori ma buoni

Uno studio svolto sulle capoliste dei principali campionati continentali rivela che la panchina lunga non serve a nulla. Tutte le capoclassifica si sono affidate a un numero ristretto di giocatori: il Napoli a 20, il Psg a 23, il Leicester a 22.
A cura di Alessio Pediglieri
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Roberto Mancini ne prenda nota: per vincere bisogna trovare un mix ristretto di giocatori cui affidare le chiavi del gioco e dar loro la responsabilità di un gruppo che sia capace di costruire un'amalgama forte e coesa. Non servono inutili turn over, rose straricche di calciatori pronti a subentrare o alternarsi alla bisogna, formazioni sempre rimescolate negli schemi e nei protagonisti. Bastano 20-22 giocatori, come nel vecchio calcio delle origini quando le scelte venivano fate e con esse si portavano avanti anche le conseguenze delle proprie decisioni. La panchina lunga, non serve.

Almeno non serve a vincere. Portarsi ogni domenica in campo tra titolari e panchinari 22 giocatori non è garanzia di qualità. Né di idee chiare, né – come vorrebbe il calcio moderno – di avere in faretra più soluzioni per scombinare i piani altrui. Serve più che altro a far girare il dio denaro nelle compravendite all'interno (e al di fuori) dei periodi dedicati al calciomercato, a far quadrare i conti – tra minus e plus valenze – a mantenere buoni rapporti con altre società e interessi commerciali (anche al di fuori del calcio giocato).

A dirlo è uno studio condotto sui maggiori campionati europei portato avanti dal Cies Football Observatory che ha stabilito secondo analisi empiriche, come il ‘numero perfetto' di giocatori cui affidarsi nell'arco dell'anno sia tra le 20 e le 23 unità. Mancini, re delle formazioni a sorpresa, ma anche il buon Benitez che ha Napoli diede il meglio di sé con estenuanti turn over, lo stesso Mazzarri che sia a Napoli che in nerazzurro ha allenato si mettano il cuore in pace. Il loro metodo non porta a risultati certi. E i risultati ottenuti fino ad oggi lo confermano in maniera spietata.

La capolista Napoli – In Serie A la capolista è il Napoli di Maurizio Sarri. Poche scelte, ferree convinzioni, gestione di un ristretto numero di giocatori. Il club ha impiegato fino ad oggi 20 atleti, davanti a Chievo Verona e Fiorentina. La Juventus seconda a due punti, paga i cambi e le scelte ‘ballerine' soprattutto nella prima parte di stagione e si trova con ben 27 calciatori. Chi sta peggio è il Carpi con 31 calciatori, che hanno portato a casa 19 punti e il terz'ultimo posto in graduatoria.

Il Leicester di Ranieri –  La regola sortisce i propri effetti anche in Premier League dove l'Arsenal secondo in classifica alle spalle del Leicester ha schierato 21 calciatori, mentre Claudio Ranieri appena uno in più per lanciarsi verso il successo finale. Anche il Manchester City, che segue il Leicester con gli stessi punti dei Gunners, non ha aperto le porte a tutta la rosa: solo 23 gli atleti in campo. Va male invece allo United, sceso in classifica ma primo per calciatori impiegati, 28.

Bayern, Psg e Barça – Pep Guardiola in Bundesliga ha dato spazio ad appena 22 calciatori del Bayern Monaco. In Francia, il Paris Saint Germain di Laurent Blanc ha impiegato 23 calciatori. In Liga il Barcellona ne ha usato uno in più (24)  tanti quanti il Real ma è l'Atletico a confermare la regola: secondo in campionato con solo 22 giocatori schierati.

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