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Pepe Reina: “Resto al Napoli, mai più a Liverpool”

Il portiere spagnolo si confessa al Daily Mirror: “Napoli città unica, qui sto bene”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Lunga intervista del Daily Mail a Pepe Reina, portiere del Napoli e della Nazionale spagnola, salito agli onori di cronaca per il rigore parato a Mario Balotelli in Milan-Napoli: il primo errore a dischetto di SuperMario in carriera, nel match perso per 2-1 dai rossoneri contro gli azzurri. L'estremo difensore partenopeo (che gioca con il numero 25 sulla maglia), si è raccontato a tutto tondo al giornale inglese, spiegando alcuni retroscena del suo passaggio al Napoli, la vita nel capoluogo campano, ed il prossimo ritorno in Inghilterra, martedì sera, per la gara di Champions contro l'Arsenal. E soprattutto, che il suo addio al Liverpool è definitivo, nonostante sia arrivato al Napoli in prestito per questa stagione.

"Mai più ad Anfield". Nessuna intenzione di tornare a Liverpool da parte di Pepe Reina, che già dopo il suo arrivo al Napoli aveva lasciato capire di aver lasciato i Reds con molto rancore. "E' stata una sorpresa" – ha detto Reina – "E' stato il club a cedermi. Ero in vacanza e nessuno mi aveva detto nulla. Improvvisamente, mi chiama il Napoli dicendomi che stavano raggiungendo un accordo con il Liverpool. Solo due giorni dopo la mia società mi chiamò per dirmi che intendevano cedermi", ha ribadito il portiere spagnolo, che a Napoli ha ritrovato il tecnico Rafa Benitez, che lo lanciò proprio ai tempi del Liverpool, nonché Raul Albiol, compagno di Nazionale. Voci di mercato lo danno vicino al Barcellona per la prossima stagione, visto che Valdes è in scadenza di contratto. Ma Benitez farà di tutto per tenerlo a Napoli. L'unica cosa certa è che non tornerà di certo a Liverpool. "Non ci sono motivi per pensare ad un mio ritorno a Liverpool, ho scelto Napoli e non me ne sono pentito. Mi è dispiaciuto solo aver lasciato in questo modo, avrei preferito un addio differente".

"Napoli, una grande occasione". Idee chiare invece per questa stagione: "Voglio divertirmi" – ha proseguito Reina nell'intervista – "Per me questa è un'occasione importante. C'è la Coppa del Mondo tra meno di un anno, ed io gioco in un grande club, ambizioso in Champions e che lotta per lo Scudetto: non mi capitava da 2-3 anni. Sono contento di essere tornato a questo livello di impegno. Non me l'aspettavo, certo" – ha spiegato – "ma è stata una grande scelta. Mi sento rinvigorito da quando sono a Napoli, mentalmente e fisicamente. Mentalmente perché sono affamato di vincere. Non che non lo fossi anche prima, ma un cambiamento porta sempre nuove ambizioni, devi dimostrare a chi non ti conosce che sei in gamba. Senza contare che con Rafa Benitez riesco ad esprimermi al meglio, e questa è un'altra ragione per cui qui sto benissimo". La lotta per lo Scudetto esalta Reina, subito entrato in simpatia con i napoletani: "Ho avuto una magnifica accoglienza, la mia famiglia si è subito integrata a Napoli. I miei figli stanno bene a scuola, mia moglie ha subito stretto amicizia con tante persone. Davvero tutto fantastico. Mi ricorda Liverpool, in alcune cose. Anche qui, ad esempio, il calcio è una religione" – ha chiosato il portiere spagnolo – "ma la città è più pimpante, viva, attiva. Tutto questo sprona un giocatore a dare il massimo".

Prossima fermata: Highbury. Martedì, Reina tornerà in Inghilterra, nazione che conosce bene, per sfidare col suo Napoli l'Arsenal in Champions League. Un club che conosce bene, visto che i Gunners provarono a prenderlo qualche tempo fa. "Accadde nel 2010, ci fu un avvicinamento ma niente di che. Non ci furono trattative vere e proprie, e da allora non mi hanno più cercato" – ha spiegato – "Ad ogni modo, per me è il massimo tornare in Inghilterra per un match di Champions. Loro hanno due portieri molto bravi: Wojciech Szczęsny e Łukasz Fabiański, oltre ad Emiliano Viviano. Ce la giocheremo. Siamo in un girone di Champions che è un girone di ferro. Ma abbiamo iniziato nel migliore dei modi, battendo il Borussia Dortmund, che probabilmente è il club più in salute d'Europa. Ma abbiamo vinto noi. Massimo rispetto per l'Arsenal" – ha concluso – "ma noi andiamo ad Highbury per vincere". Prima però, il Genoa. Per riscattare l'1-1 contro il Sassuolo ed insidiare la Roma.

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