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Pelé boccia Dybala: “Non è così forte come dicono”

Il brasiliano non crede che il giocatore della Juventus sia un campionissimo: “L’unica cosa che ha in comune con Maradona è il fatto di calciare con il piede sinistro”.
A cura di Alessio Morra
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Paulo Dybala ha disputato una stagione splendida, la doppietta rifilata al Barcellona nella gara d’andata dei quarti è stato senza dubbio il momento più alto di questi ultimi dodici mesi da ricordare quasi in toto. Il finale di stagione però non è stato altrettanto memorabile. Perché l’annata si è chiusa con la sconfitta di Cardiff contro il Real Madrid nell’ultimo atto della Champions League. E come non bastasse quella delusione, alle orecchie della ‘Joya’ sono arrivate anche le critiche di un monumento del calcio mondiale Edson Arantes do Nascimento detto Pelé che ha bocciato pesantemente il brasiliano: “Dybala? Non è così forte come dicono”.

Chissà quanto conta nel giudizio di Pelé la rivalità tra Brasile e Argentina e l’imprimatur che lo juventino ha ricevuto da Maradona che lo ha eletto come erede di Leo Messi: “Tutti dicono che Dybala potrebbe essere l’erede di Maradona, ma l’unica cosa che hanno in comune è il fatto di calciare con il piede sinistro”.

Il settantaseienne ex fuoriclasse brasiliano ha parlato di Dybala al termine dell’amichevole disputata a Melbourne tra l’Argentina e il Brasile. L’albiceleste, per la prima volta guidata dal ‘guru’ Sampaoli è riuscita a imporsi per 1-0. Il gol del difensore Mercado ha posto fine all’imbattibilità del c.t. verde-oro Tite. Questo a il commento al match di Pelé: “Credo che il Brasile abbia fatto una buona gara, ha avuto le sue occasioni e il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto”.

Che Dybala non abbia disputato un buon match, al di là delle parole di Pelé, è un dato di fatto. Lo stesso c.t. Sampaoli ha detto che con l’ingresso di Rodriguez l’Argentina ha giocato molto meglio:

Quando è entrato Guido Rodriguez abbiamo avuto una tripla spinta considerando anche Di Maria e Correa, più Messi ovviamente. Volevamo prendere il Brasile alle spalle. Nel secondo tempo hanno avuto loro il controllo e questa è una situazione di gioco in cui dobbiamo migliorare, dobbiamo essere dominanti e non dominati e miglioreremo perché siamo solo all’inizio.

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