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Pavoletti al Genoa: “Non è un tradimento, l’amore cambia forma”

Il Napoli ufficializza l’ingaggio dell’attaccante che in azzurro indosserà la maglia 32 e non la 9. Il calciatore rivolge un messaggio di saluto agli ex tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato il primo colpo del calciomercato invernale del Napoli. Alla sua maniera il presidente ha dato il benvenuto al suo nuovo attaccante Leonardo Pavoletti con un sintetico ma significativo tweet: “Benvenuto Leonardo”. Si chiude dunque il tormentone relativo all’ormai ex attaccante del Genoa, dopo le visite mediche prolungate dei giorni scorsi. Sarà dunque il classe 1988 il nuovo terminale offensivo di Sarri, in attesa del completo recupero di Milik, con la possibilità di alternarsi con il falso nueve Mertens.

Maglia numero 32 e saluto al Genoa

Il centravanti che presto sarà presentato anche sul sito ufficiale del club ha scelto la maglia numero 32 e presto si aggregherà ai suoi nuovi compagni. Prima di congedarsi dal club ligure però Pavoletti ha voluto salutare e ringraziare tutta la piazza ligure. Un lunghissimo messaggio sui suoi profili social per provare a spiegare la sua scelta e rispondere ai tifosi che lo hanno accusato di aver tradito i colori rossoblu. A questi ultimi infatti il giocatore ha risposto: “Questo non è un tradimento, l'amore a volte può cambiare forma”. Grande gioia per la punta che dopo aver ripercorso le sue stagioni in Liguria ha definito così la sua prossima avventura: “Sono nato al mare, a Livorno. Sono rinato al mare, a Genova. Ora ritroverò un altro mare. Per un'altra avventura".

La lettera ai tifosi

La lettera ai tifosi di Pavoletti: “Ciao. Una parola semplice, come me. Dico Ciao al Genoa e a Genova dopo due anni intensi, felici, carichi di emozioni, entusiasmo e tanto lavoro. Ricordo gli inizi. Gennaio 2015. Ero a casa, a Livorno. D'improvviso una telefonata: "Domani vieni a Milano, si firma per il Genoa". Non ho dormito la notte per l'emozione. Sono arrivato in punta di piedi, pronto a mettermi al servizio del mister e della squadra. I primi tempi in panchina sono stati duri. Poi il gol al Parma: ricordo la gioia, la mia prima esultanza in rossoblu, la consapevolezza che il lavoro paga. Sempre. Da quel momento i ricordi diventano un puzzle di facce, sorrisi, autografi, allenamenti, amici, sconfitte, vittorie, tristezza, entusiasmo, parole, gol".

Il messaggio ai tifosi rossoblu: "Nessun tradimento"

"Ora questa storia è giunta ai titoli di coda. Ma non l'amore per questa città e questa maglia. Gli amori non finiscono, cambiano forma. Oggi io sono chiamato ad una nuova avventura, ma non dimentico coloro a cui ho voluto bene e che me ne hanno voluto perché sono parte di me. Nella vita a tutti capita di cambiare lavoro, di cambiare azienda, di partire per nuove esperienze, non è diverso per me. Nella vita capita anche di sbagliare a parlare: se alcune dichiarazioni hanno offeso o illuso qualcuno, mi scuso. Ma non esiste alcun tradimento. Solo un cambiamento, che non giustifica il rancore, le minacce e gli insulti che qualcuno mi ha rivolto. È il percorso di tutti: strade che si dividono; una nuova tifoseria da abbracciare, calda come quella rossoblù e amica da sempre di quella genoana; compagni di viaggio che si salutano, per poi rincontrarsi, un giorno, chissà".

La nuova avventura di Pavoletti

"Chiudo ringraziando tutti. Grazie al Presidente, alla società, al mister (presente e passato), ai compagni di squadra, ai tifosi, ai magazzinieri, ai giardinieri, ai custodi del centro sportivo e dello stadio… Vi sono grato per ogni parola, critica, complimento, pacca sulla spalla e sorriso che mi avete donato. Sono nato al mare, a Livorno. Sono rinato al mare, a Genova. Ora ritroverò un altro mare. Per un'altra avventura.

Ciao. Una parola semplice, come me. Dico Ciao al Genoa e a Genova dopo due anni intensi, felici, carichi di emozioni, entusiasmo e tanto lavoro. Ricordo gli inizi. Gennaio 2015. Ero a casa, a Livorno. D'improvviso una telefonata: "Domani vieni a Milano, si firma per il Genoa". Non ho dormito la notte per l'emozione. Sono arrivato in punta di piedi, pronto a mettermi al servizio del mister e della squadra. I primi tempi in panchina sono stati duri. Poi il gol al Parma: ricordo la gioia, la mia prima esultanza in rossoblu, la consapevolezza che il lavoro paga. Sempre. Da quel momento i ricordi diventano un puzzle di facce, sorrisi, autografi, allenamenti, amici, sconfitte, vittorie, tristezza, entusiasmo, parole, gol. Ora questa storia è giunta ai titoli di coda. Ma non l'amore per questa città e questa maglia. Gli amori non finiscono, cambiano forma. Oggi io sono chiamato ad una nuova avventura, ma non dimentico coloro a cui ho voluto bene e che me ne hanno voluto perché sono parte di me. Nella vita a tutti capita di cambiare lavoro, di cambiare azienda, di partire per nuove esperienze, non è diverso per me. Nella vita capita anche di sbagliare a parlare: se alcune dichiarazioni hanno offeso o illuso qualcuno, mi scuso. Ma non esiste alcun tradimento. Solo un cambiamento, che non giustifica il rancore, le minacce e gli insulti che qualcuno mi ha rivolto. È il percorso di tutti: strade che si dividono; una nuova tifoseria da abbracciare, calda come quella rossoblù e amica da sempre di quella genoana; compagni di viaggio che si salutano, per poi rincontrarsi, un giorno, chissà. Chiudo ringraziando tutti. Grazie al Presidente, alla società, al mister (presente e passato), ai compagni di squadra, ai tifosi, ai magazzinieri, ai giardinieri, ai custodi del centro sportivo e dello stadio… Vi sono grato per ogni parola, critica, complimento, pacca sulla spalla e sorriso che mi avete donato. Sono nato al mare, a Livorno. Sono rinato al mare, a Genova. Ora ritroverò un altro mare. Per un'altra avventura.

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