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Partita a poker di calciomercato: l’azzardo è Donnarumma all’Inter

Le ultime notizie di calciomercato sul futuro del portiere in bilico tra un’offerta del Milan che non decolla ancora e la prospettiva di giocare altrove nella prossima stagione. Dove? Dal possibile ‘sgarro’ dei nerazzurri fino alla Juve, si profila una lunga estate calda.
A cura di Maurizio De Santis
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mercato donnarumma

Come nelle migliori partite di poker. Che sia solo un bluff oppure abbia carte in mano buone lo si vedrà a breve. Che sia vera o meno l'intenzione di portare Donnarumma all'Inter, realizzando un colpo di mercato da ceffone sul muso e cazzotto nello stomaco, è questione da dipanare nei prossimi giorni. Mino Raiola, agente del giovane portiere che piace a mezza Europa, fa il suo mestiere: tutelare gli interessi del ragazzo sul quale hanno messo gli occhi dal Real Madrid fino al Manchester City passando per la Juventus; provare a strappare condizioni economiche migliori per il suo assistito e per se stesso; assicurarsi che un talento abbia dinanzi a sé le migliori prospettive future in una squadra in grado di vincere subito.

Colpo di teatro. E allora la clamorosa indiscrezione lasciata trapelare dal Corriere dello Sport fa accapponare la pelle ai tifosi rossoneri: al ‘diavolo' il rinnovo – nel senso letterale del termine – per poi trasferire il ragazzo prodigio sotto l'altra metà del cielo di Milano nel 2018, a costo zero. Scenario di (fanta)mercato apocalittico per la squadra di Montella che, complice l'arrivo della nuova proprietà, tenta la ricostruzione e la risalita in campionato così da agganciare quell'Europa che manca come il pane.

La proposta del Milan. Donnarumma è cresciuto nel settore giovanile milanista. Lui stesso ha più volte ammesso di sentirsi milanista e che divenire il simbolo della rinascita è avventura stimolante e motivo d'orgoglio. Sentimenti a parte, c'è la dura legge del mercato con la quale confrontarsi. Al momento sul tavolo c'è un'offerta di prolungamento del contratto con ingaggio da 3.5 milioni a stagione e una serie di benefit/garanzie che dovrebbero indurlo a dire sì, sciogliendo ogni riserva entro il prossimo 30 giugno. Oltre quella data non è immaginabile andare, se non per chiudere trattative di cessione che garantirebbero un tesoretto da investire diversamente. A Torino sono alla finestra, a Milano anche… nell'attesa che arrivi il segnale per ‘scatenare l'inferno di mercato'.

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