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Parma, Lucarelli e Donadoni: “Figc responsabile, non si è interessata a noi”

Duro affondo di allenatore e capitano emiliani: “Siamo abbandonati a noi stessi come carogne nel deserto”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ancora un duro affondo contro il governo del calcio sulla vicenda Parma: stavolta, a puntare il dito contro la Federazione sono stati il tecnico degli emiliani Roberto Donadoni ed il capitano gialloblu Alessandro Lucarelli. "Chiediamoci da chi dipende tutto questo", ha detto in conferenza stampa Lucarelli, "e cerchiamo di dare una risposta. Finora nessuno si è preso la responsabilità di quanto accaduto e di quanto sta accadendo. Ma se il Parma è in queste condizioni, vuol dire che qualcuno lo ha permesso". Il Parma ha ormai oltre settanta milioni di debiti, di cui 47 di soli stipendi dei calciatori: in caso di cambio di proprietà, i giocatori perderebbero almeno il cinquanta per cento di quanto spetta loro.

Inevitabile che la rabbia, dunque, sia davvero tanta. Non usa mezzi termini il capitano degli emiliani, che da quando la vicenda è esplosa si è fatto portavoce della squadra. "La decisione di non giocare è dovuta soprattutto al disinteresse da parte delle istituzioni", ha aggiunto ancora Lucarelli, "in questo momento stiamo combattendo non solo per noi. Siamo la voce di Barletta, Monza, Savoia, Nocerina, società minori che non hanno voce in capitolo. I fatti hanno dimostrato", ha spiegato ancora il capitano gialloblu, "che le leggi attuali non tutelano i giocatori e questo va cambiato. Il Parma ha un settore giovanile con tanti ragazzi da valorizzare, ma fuori ci sono già gli sciacalli pronti a portarli via".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Donadoni: il tecnico emiliano ha difeso a spada tratta il gruppo ma non ha dubbi sul disinteresse federale nella vicenda. "Manenti non è sicuramente uscito rafforzato da questa situazione", ha spiegato, "noi siamo sbigottiti. Ghirardi dite che sta cercando di limitare i danni, ma la strada non è vendere Mauri o Lucarelli, quella sarebbe solo una toppa. Leonardi non sta bene, ha problemi di salute ed adesso siamo abbandonati a noi stessi. Siamo come carogne nel deserto".

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