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Pancev ammette: “L’Inter? Il mio errore più grande, mi ha rovinato la carriera”

L’ex attaccante macedone, che giocò nella formazione nerazzurra ai tempi di Bagnoli, ha sparato a zero sul suo vecchio club: “Tecnico, dirigenza e giocatori anziani mi misero ai margini. Peccato, avrei potuto vincere il Pallone d’Oro”.
A cura di Alberto Pucci
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"I tifosi più giovani devono sapere come è andata". Darko Pancev, dopo anni di silenzio, torna a parlare al cuore dl tifo interista con un "J'accuse" particolarmente dettagliato. Definito uno dei giocatori più deludenti sbarcato nella parte nerazzurra di Milano, l'ex attaccante macedone ha spiegato in un'intervista cosa successe in quel periodo poco fortunato: "Prima di arrivare all’Inter ero uno dei primi 5 attaccanti in Europa – ha ricordato Pancev, ai colleghi di "FCInternews" – La mia avventura in Italia è iniziata in modo fantastico, con 5 gol in due partite in Coppa Italia. Ma successivamente a causa di Bagnoli, di qualcuno che contava nel club e dei giocatori più anziani della squadra, mi misero ai margini e non scesi più in campo. I tifosi più giovani devono sapere come è andata, la verità è che non ho mai avuto una reale possibilità. Puoi essere Pelé o Maradona, ma se giochi poco non puoi mai entrare in forma".

L'errore più grande

"L'Inter è stato il più grande errore della mia vita – ha continuato Pancev – A quei tempi sarei potuto andare anche al Real Madrid, al Barcellona o al Manchester United. La mia carriera è stata rovinata e avrei potuto anche vicnere il Pallone d'Oro, dato che molti direttori sportivi, grandi allenatori e i media di tutta del Vecchio Continente mi consideravano tra i migliori giocatori d’Europa". Dopo aver chiuso la sua carriera da giocatore in Svizzera, con la maglia del Sion, Pancev ha anche fatto il dirigente per il suo primo club: l'FK Vardar. Nonostante la breve ed infelice avventura italiana, il macedone conserva ancora qualche bel ricordo: "Il paese, la popolazione, le sue tradizioni, ho dei ricordi memorabili dell'Italia. Parlo male solo dell’Inter e della parte professionale, perché sono queste le cose negative che sono rimaste impresse nella mia mente".

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