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Pallone d’Oro, la favola dell’italo-australiano Massimo Luongo

Tra i candidati per la vittoria del prestigioso riconoscimento, c’è anche il nome del centrocampista del QPR e della nazionale australiana: protagonista assoluto nell’ultima Coppa d’Asia vinta dai “Socceroos”.
A cura di Alberto Pucci
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Può una Coppa d'Asia giocata da protagonista, far entrare di diritto un giocatore semi-sconosciuto nella lista dei 60 migliori al mondo candidati alla vittoria del Pallone d'Oro? La risposta è sì, e ha anche un nome e un cognome: Massimo Luongo. Al di là della rabbia tutta italiana per il mancato coinvolgimento di Gigi Buffon, e dell'ironia dei giornali spagnoli che si sono chiesti in coro chi fosse Massimo Luongo, l'inserimento inaspettato del nome del centrocampista australiano ha una sua logica…seppur difficile da digerire per molti tifosi e addetti ai lavori. Da sempre, infatti, chi riesce a ritagliarsi un ruolo importante in una competizione internazionale, viene in qualche modo inserito nelle "nominations" del premio istituito nel 1956 dalla rivista sportiva francese France Football.

Che piaccia o no, Massimo Luongo è stato tra i protagonisti dell'ultima edizione della Coppa d'Asia: vinta dalla sua Australia, grazie ai due gol (uno in finale) messi a segno dall'italo-australiano nel corso del torneo. Gol che insieme alle sue giocate, lo hanno portato alla ribalta facendogli vincere anche l'ambito premio come miglior giocatore della competizione. Ventiduenne di Sidney, nato da madre australiana e papà italiano, Luongo è stato "allevato" calcisticamente nei Tigers Football Club (associazione sportiva italo-australiana, con sede nella capitale), prima di intraprendere il suo lungo viaggio da globetrotters del calcio: Australia, Italia e infine Inghilterra.

I tifosi della Juventus, infuriati per la mancata nomina di Gigi Buffon al Pallone d'Oro, probabilmente non sanno che Massimo Luongo (seppur per un breve periodo) ha vestito anche lui una maglia bianconera: quella della città che ha dati i natali al padre Mario, suo primo tifoso e gestore di un ristorante italiano a Sydney. Dai primi calci con le squadre minori dell'Ascoli, è cominciato per Massimo il sogno della Premier League con l'arrivo degli scout del Tottenham e il primo contratto. Due anni nelle giovanili degli Spurs e poi via, verso Ipswich prima e Swindon poi: sua ultima fermata, prima del passaggio ai Queens Park Rangers nella scorsa estate. L'inserimento del su nome per il Pallone D'oro, non è altro che un nuovo affascinante capitolo della sua storia: romanzo che racconta la storia di un altro emigrato italiano che, all'estero, riesce a realizzare i propri sogni.

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