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Palermo, Zamparini: “Resto come consulente, la nuova proprietà non capisce di calcio”

Il patron rosanero conferma la cessione ma spiega: “Resterò comunque nel consiglio d’amministrazione come consulente”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il "solito" Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo, ormai ex dopo il suo annuncio del passaggio di consegne ad un fondo anglo-americano con rappresentanti inglesi, americani ed italiani, ha infatti annunciato che resterà ancora nel consiglio d'amministrazione della società rosanero, non più come presidente ma come consulente. Ed il motivo è presto detto: la nuova società "non capisce un cavolo di calcio".

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L'ex-patron del Venezia, che era subentrato a Franco Sensi come presidente del Palermo il 21 luglio 2001 (pagandolo 15 milioni di euro), aveva annunciato nei giorni scorsi il passaggio di consegne. "Ormai è fatta, è tutto definito", aveva spiegato Zamparini, "ma l'annuncio ufficiale lo faremo a breve. Non c'è più nulla da definire, abbiamo regolarizzato tutto". In attesa dei comunicati stampa ufficiali, che potrebbero arrivare entro i prossimi giorni, il patron rosanero ha poi spiegato che rimarrà in società. "Sono felice per l'affetto dato e ricevuto dalla città di Palermo", ha aggiunto, "ma comunque resterò nel consiglio di amministrazione del club. Farò da consulente perché la nuova proprietà non capisce un cavolo di calcio. Da tempo dicevo di voler lasciare il Palermo in buone mani e così sarà", ha proseguito intervistato da Radio Kiss Kiss, "e penso di aver trovato l'acquirente giusto. Questo calcio mi ha stressato molto, non ho più 20 anni. Non ho rimpianti". Dopo sedici anni, dunque, termina l'esperienza dell'imprenditore di Sevegliano (Friuli) alla guida del Palermo. Con lui, oltre all'esplosione di varie stelle (Sirigu, Pastore, Cavani e Dybala su tutti), il Palermo ha vissuto dodici stagioni in Serie A e quattro di B, con cinque partecipazioni alla Coppa UEFA/Europa League ed una finalissima di Coppa Italia persa contro l'Inter.

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