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Olanda, si ritira Louis Van Gaal

A 65 anni il tecnico olandese dice basta: la morte del genero lo ha sconvolto e ha deciso di non sedere più su nessuna panchina di calcio. Ha allenato in Olanda, in Spagna, in Germania e in Inghilterra: ha vinto ovunque è andato.
A cura di Vito Lamorte
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Louis van Gaal ha annunciato il suo ritiro dal calcio. A 65 anni, l'allenatore olandese di Ajax, Barcellona, Bayern Monaco e Manchester United ha reso nota questa notizia al Telegraaf e ha parlato di "motivi familiari" che lo hanno spinto a lasciare il suo lavoro. Il sessantacinquenne olandese ha dichiarato: "Lo scorso anno ho detto che avrei lasciato, poi ci ho ripensato parlando di anno sabbatico. Ma ora credo proprio che non tornerò più ad allenare". Il motivo scatenante riguarda la scomparsa del genero, Rein Nauta, sposato con la figlia Brenda: la sua morte, avvenuta il 16 dicembre a soli 43 anni, lo ha sconvolto.

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Louis Van Gaal ha iniziato la sua carriera come allenatore nel 1991 con l'Ajax (1991-1997) per poi passare al Barcellona (1997-2000), alla nazionale olandese (2000-2002), nuovamente al Barça (2002-2003), di nuovo ai lancieri di Amsterdam (2004), all'AZ Alkmaar (2005-2009), al Bayern Monaco (2009- 2001), ancora alla rappresentativa oranje (2012-2014) e, infine, al Manchester United (2014-2016). In tutti questi anni l'olandese ha conquistato 20 titoli tra cui sette campionati nazionali (quattro in Olanda, due in Spagna e uno in Germania), una Champions League e una Coppa Intercontinentale, con l'Ajax nel 1995. Da commissario tecnico della nazionale olandese è arrivato sul podio al Mondiale in Brasile nel 2014: nella finale per il terzo posto riesce a imporsi per 3-0 ai danni dei padroni di casa. Nonostante sia stato molto criticato ovunque è andato, Van Gaal ha vinto in tutti i paesi in cui ha allenato: a Barcellona ha vinto due Liga, una Copa del Rey, a Monaco ha conquistato un Meisterschale, una Coppa di Germania e Supercoppa tedesca mentre nella sua tappa Oltremanica ha portato la FA Cup all'Old Trafford dopo undici anni.

Il personaggio

Ha portato il suo modo di lavorare ovunque Louis, non si è mai fatto problemi, e non ha mai badato troppo alla comunicazione (la conferenza del "Tu eres muy malo!" a Barcellona la ricordano ancora oggi): sincero fino all'estremo, Van Gaal è stato spesso accusato di arroganza ma non è mai riuscito a trattenersi dall'esporre le sue tesi e le critiche alla sua interpretazione del calcio.

Il 3-3-1-3 dell'Ajax

Van Gaal viene considerato un "santone" del calcio con idee integraliste riconducibili al "calcio totale": questo modo di giocare prevede movimento e un'elevata interscambiabilità fra i giocatori, in modo che sia garantito l'equilibrio fra i reparti nelle fasi in cui non si è in possesso della palla. Il 3-3-1-3 del suo Ajax prevedeva, appunto, tre difensori a zona, un mediano centrale nel ruolo di playmaker, sempre pronto a scalare per trasformarsi in difensore aggiunto, due ali molto larghe che si muovono a pendolo tra attacco e difesa e due attaccanti che rimangono al centro. Gli spazi in attacco possono così crearsi o dal movimento delle ali o dalla rifinitura della mezzapunta.

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In questo tipo di modulo si prova a mettere insieme la mobilità del calcio totale olandese con dei ruoli ben definiti seppur molto liberi, per evitare un dispendio di energie nel passare da un ruolo all'altro. Il centrale difensivo è l'uomo che dà spesso il via all'azione, con i due intermedi di centrocampo aiutano in fase di non possesso palla e danno profondità nella fase di possesso. I due esterni d'attacco (Overmars e Finidi in questo caso) fanno lavoro di raccordo mentre il numero 10 finlandese è il regista della fase offensiva. Se il centravanti rientra verso il centro del campo, i due esterni insieme ad una delle mezze ali e al trequartista si buttano dentro l'area di rigore. Un sistema molto dispendioso che però regala spettacolo e tanti goal.

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