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“Nuovo inizio” per il nuovo Parma: campionato di Serie D e sponsor

Mercoledì si proverà a chiedere l’affiliazione alla FIGC per l’iscrizione in Serie D. Il nuovo progetto vede Nevio Scala come presidente del club e un consiglio dove, oltre agli imprenditori che hanno aderito alla cordata, ci sarà spazio anche per i tifosi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il futuro è oggi perché oggi ha mosso i primi passi ufficiali il nuovo Parma del post fallimento. Un punto fermo per riscrivere la storia di una delle società che ha fatto la storia recente del nostro calcio anche in Europa. Il gruppo di imprenditori della città emiliana che ha deciso di far rinascere il club ha fondato ‘Nuovo Inizio srl' una società che avrà il capitale di maggioranza del nuovo ‘Parma calcio 1913' e che vuole ripartire dalla D.

Il neonato club sarà presentato ufficialmente mercoledì e punta a richiedere l'affiliazione alla Figc per ripartire dal punto più basso della categoria, il campionato di serie D. E' il risultato di una cordata di imprenditori parmigiani che hanno aderito all'iniziativa e che comprende Guido Barilla, Marco Ferrari Rolli, Gianpaolo Dallara, il costruttore Paolo Pizzarotti, Giorgio Gandolfi, Mauro Del Rio e l'avvocato Giacomo Malmesi. Tutte personalità dell'imprenditoria che hanno deciso di dare una nuova chance al Parma che dovrebbe avere stando alle indiscrezioni come possibile sponsor il gruppo Parmalat, non più azienda italiana (dopo il tracollo di Tanzi) e  oggi in mano ai francesi di Lactalis.

Al fianco di ‘Nuovo Inizio' ci sarà anche una seconda società frutto dell'azionariato popolare grazie ad una iniziativa che in queste ore sta raccogliendo ulteriori adesioni fra tifosi e mondo imprenditoriale parmense ed avrebbe già visto la sottoscrizione di circa cento quote. Il presidente del club dovrebbe essere un uomo che al Parma ha dato tanto e che per i parmensi ha un valore inestimabile all'interno della storia calcistica del club: Nevio Scala. Mentre nel consiglio d'amministrazione di ‘Parma calcio 1913', oltre alla due società rispettivamente con quattro e due consiglieri, ci sarà spazio anche per un rappresentante dei tifosi con compiti di controllo e trasparenza, in uno stile di azionariato popolare oramai sempre più presente nel nostro panorama sportivo in costante crisi.

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