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Numeri della Serie A: ecco le squadre che corrono di più in media. Napoli al top

A 90 minuti dalla fine del campionato ecco le squadre con più chilometri nel motore 2016/17.
A cura di Salvatore Parente
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Negli ultimi 20/30 anni il calcio mondiale ha subito profondi cambiamenti. Dall’esplosione delle pay tv al calendario spezzettato (meglio noto come spezzatino), dal marketing sfrenato alla “goal line technology” fino alla diversa gestione dei contratti dei calciatori, infatti, il mondo del football ha vissuto una graduale nonché radicale trasformazione. Al di là di questi aspetti non limitati al rettangolo verde però, una delle metamorfosi più evidenti del pallone ha riguardato il diverso atletismo messo in campo dai calciatori 2.0.

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Un atletismo che oggi conta, se non quanto la tecnica individuale, davvero molto all’interno di una stagione lunga e ricca di impegni come quella affrontata dai migliori giocatori europei. Così, la condizione fisica diventa un elemento fondamentale per il raggiungimento dei successi individuali oltre a quelli di squadra con i km medi percorsi a partita che, alla lunga, fanno, eccome, la differenza. In questo contesto, vediamo quali compagini nella massima categoria italiana hanno affrontato più km nel nostro campionato.

La classifica dei Km mediamente percorsi dalle prime 5 della Serie A (LegaSerieA.it)
La classifica dei Km mediamente percorsi dalle prime 5 della Serie A (LegaSerieA.it)

Napoli, primo per Km percorsi

Uno dei segreti del successo partenopeo e dell’estrema bellezza del calcio made in Sarri è il continuo, costante, incessante movimento dei calciatori in maglia Napoli. E sì perché il gioco azzurro consta di due elementi di estrema importanza: il primo prevede una pressione altissima con gli avanti nel ruolo di primi difensori e le linee arretrate chiamate a restringere gli spazi ed il secondo che vuole i giocatori sempre in moto per dettare linee di passaggio e mettersi, come dicono quelli bravi, in visione. Due componenti preziose magistralmente eseguite dai ragazzi del tecnico toscano che, complessivamente, hanno percorso 4.073 km in questo torneo con ben 110.1 km a partita. Un ruolino di marcia impressionante in grado, peraltro, di non provocare gravi infortuni muscolari ai giocatori all’ombra del Vesuvio e che, allo stesso tempo, è stato alla base dei tanti primati raccolti in stagione dai campani.

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Inter: tanta corsa, poca efficacia

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo l’Inter settima formazione di questa Serie A. Eppure, il club meneghino almeno sotto l’aspetto del dinamismo è stato secondo a poche squadre con tanta forza nelle gambe, corsa e resistenza. Un comportamento in campo dettato dalla grande propensione dei nerazzurri al gioco sulle fasce, con i terzini sempre in sovrapposizione e gli esterni offensivi in grado spesso di ripiegare anche in fase di non possesso, oltre alle qualità aerobiche dei mediani di centrocampo. Eppure, questa buona prestazione atletica che recita 4.041 km in stagione e 109.24 a partita, non è stata premiata dal gioco e, cosa ancor più importante, dai risultati. Una nota positiva però emerge ugualmente: l’allenatore futuro, molto probabilmente Spalletti, potrà contare su una rosa con ottime doti fisiche.

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Chievo, sacrificio e attenzione: armi salvezza dei clivensi

A chiudere il podio delle squadre con maggiore capacità di corsa in campionato c’è il Chievo dei miracoli di Maran. Un Chievo che, con dedizione, spirito di sacrificio, attenzione e grande determinazione è riuscito a mantenere in scioltezza (43 punti in 37 gare) ancora una volta la categoria (il prossimo, sarà il decimo anno consecutivo in A). A queste caratteristiche però, il collettivo veronese ha aggiunto anche un importante ingrediente, ovvero: la corsa. Una aggiunta non proprio scontata che ha portato Sorrentino e compagni, malgrado il poco invidiabile primato di compagine più “anziana” del torneo (31,3 la media età dei ragazzi impiegati), a percorrere mediamente 108.528 km a match con un conteggio globale di ben 4.015 km ed un coltello, in ogni singolo incontro, costantemente collocato fra i denti.

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Motore da ‘seconda fila', Lazio al quarto posto

Sebbene la squadra di Inzaghi venga da 3 sconfitte consecutive, finale di Coppa Italia contro la Juventus compresa, la stagione biancoceleste non può che essere giudicata positivamente. E sì perché dopo un’annata conclusa con l’esonero di Pioli e con in sella il traghettatore Inzaghi divenuto poi guida, Biglia, Immobile e gli altri hanno riacceso l’orgoglio laziale con un quarto posto che significa Europa. Una qualificazione continentale pienamente meritata per un collettivo che, per larghi tratti del 2016/17, ha messo in mostra davvero un bel calcio, con principi di gioco innovativi, precisi ed efficaci. Tutte qualità importanti spinte da un motore notevole che ha macinato, giro su giro, curva dopo curva, ben 108.3 km a gara.

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Quinto posto per km macinati, niente Europa per i Viola

A chiudere il cerchio, invece, troviamo la deludente Fiorentina di Paulo Sousa. Una formazione, a 90’ minuti dalla fine del campionato, con più nulla da chiedere a questa stagione che andrà in archivio con poche note positive (la consacrazione di Bernardeschi o l’esplosione di Chiesa) e tanti rimpianti, non ultimo, il ko interno in Europa League di febbraio contro il Borussia Monchengladbach. Uno stop, una eliminazione che ha pesato molto sull’economia globale della stagione viola che, dopo tre anni di ininterrotta presenza, si chiuderà con il mancato approdo in Europa. Tuttavia, malgrado questi giudizi poco felici, anche qui, si è fatto bene dal punto di vista fisico con la Fiorentina che si è laureata quinta formazione della Serie A per km medi a match, 108.1, percorsi. Una nota a margine di poco conto per alcuni ma che potrebbe essere, conferma degli uomini chiave a parte, la pietra angolare su cui costruire le future fortune dei toscani.

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