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Nel nome del padre: c’è anche Gabriele Marchegiani tra i pali della sorprendente Spal

20 anni di professione portiere, come papà Luca. Ma per Gabriele la trafila è sull’altra sponda del Tevere, quella giallorossa dove compie tutta la trafila giovanile prima di passare al Pistoia e poi alla Spal. Dove si gioca il proprio futuro, in attesa di festeggiare la storica promozione “e di venire conosciuto come Gabriele, non come il figlio di Luca”
A cura di Alessio Pediglieri
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Si chiamano figli d'arte e il calcio italiano ne è sempre più pieno. Sono le nuove generazioni che avanzano e si fanno largo, chi più chi meno, in mezzo al mare tempestoso del calcio professionistico che non ammette favoritismi: se sei bravo e meriti prosegui, se non rendi, sei fuori. E il cognome che porti sulla schiena conta poco davanti al bagaglio tecnico che si dimostra in 90 minuti. Tanti gli esempi, in questa stagione dal figlio del soldatino Di Livio che si sta facendo largo tra le giovanili della Roma, a chi è arrivato già in prima squadra come Di Francesco a Bologna, Chiesa a Firenze, Simeone jr nel Genoa. Ma c'è anche chi, partendo da lontano, sta facendo la propria rincorsa alla vetta più alta: è Gabriele Marchegiani che difende i pali della Spal, prossima a salire in Serie A.

Una eredità che pesa – I geni difficilmente mentono anche se non sempre da padri campioni nascono figli altrettanto predestinati. Uno su tutti? Messi jr che saltella nella cantera blaugrana ma che – per ammissione dello stesso padre – lo fa contro voglia, quasi obbligato dalla nomea di cotanto genitore. Poi, ci sono quelli che riescono, emergono, magari pur senza diventare fenomeni e calcare in tutto le gesta di genitori più famosi, ma ce la fanno. L'ultimo in ordine di tempo può essere Marchegiani jr che di mestiere fa il portiere, com'era papà.

La strada segnata – Cresciuto nelle giovanili della Capitale giallorossa, l'altra sponda del Tevere in cui giocava papà Luca difendendo i colori della Lazio. Un derby che Gabriele ha conosciuto addosso nel 2012 in una stracittadina di Primavera giocata quasi per caso. Una prima volta che non diverrà l'ultima perché con la Roma, Gabriele gioca e para (come nel febbraio del 2015 nel ritorno degli ottavi di Youth League contro l'Ajax, con due rigori bloccati). Ma la società decide di girarlo in prestito, a Pistoia, dove conosce la panchina, troppa.

Il futuro e il peso del nome – Fino alla chiamata da Ferrara dove la Spal crede in lui anche se non è titolare: ci sono il titolarissimo Meret e Branduani ma per Gabriele è una piazza in cui crescere e bene. Tanto che adesso la Spal vola verso il sogno della promozione, anche per merito di Marchegiani jr fattosi trovare pronto da mister Semplici che lo lancia nella mischia contro il Trapani. Di strada ce n'è ancora da fare, Gabriele lo sa ma l'obiettivo è dichiarato: "Voglio conosciuto come Gabriele, non solo come il figlio di Luca. Spero di guadagnarmi sempre più spazio nella Spal e diventare un giorno un portiere di livello internazionale". A garantire, c'è papà Luca.

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