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Nazionale, Ventura: “Non ci sarà nessuna apocalisse, l’Italia andrà al Mondiale”

Alla vigilia della sfida di Reggio Emilia con Israele, il commissario tecnico azzurro ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Con la Spagna nel girone, sapevamo di poter passare come secondi. Le critiche? Chi fa questo lavoro deve saperle accettare”.
A cura di Alberto Pucci
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Le parole di Tavecchio non lo hanno colpito, le critiche della stampa e dei tifosi leggermente sfiorato. Gian Piero Ventura è pronto ad andare avanti per la sua strada: sterrata, piena di buche ed ostacoli fino in Russia. Nonostante l'annuncio della catastrofe presidenziale, in caso di mancato accesso al Mondiale 2018, il commissario tecnico ha fatto sfoggio di realismo e positività: "Apocalisse in caso di mancata qualificazione? Sono termini un po' enormi – ha dichiarato Ventura – Sapevamo che, con la Spagna nel girone, sarebbe stato difficile passare direttamente ai Mondiali. Siamo stati bravi ad arrivare allo scontro diretto a pari punti, un po' meno a farci battere. Ai Mondiali possiamo andarci con i playoff e così succederà. Se vinceremo contro Israele, il secondo posto è praticamente sicuro".

La maglia di Insigne

"Ho grande rispetto per l'Israele – ha continuato il nostro ct – Quando li abbiamo affrontati ci hanno fatto soffrire e avrei preferito che arrivassero da una vittoria. Noi abbiamo però la possibilità di staccare il biglietto per i playoff e non dobbiamo lasciarcela scappare. Mi aspetto una grande partita dai miei. Ho giocatori di grandissimo spessore e solitamente dopo una sconfitta c'è sempre la reazione. Il numero dieci ad Insigne? Era un suo desiderio e ha chiesto a Verratti di fargli fare una partita con questa maglia".

Le critiche per il modulo

Sotto il fuoco delle polemiche per il suo modulo troppo offensivo messo in campo a Madrid, Ventura ha poi provato a spiegare la sua scelta: "Questa cosa del modulo è stata enfatizzata. Adesso si parla di moduli perché c'è stata una sconfitta, ma abbiamo giocato per sei mesi in una maniera e nelle ultime partite in un'altra. Cambio a seconda dell'avversario e dei giocatori che ho a disposizione. Le critiche? Non credo ci sia stato un ct che non le abbia subite. Chi fa questo lavoro deve saperle accettare. Soprattutto quelle costruttive, che devono servire a migliorarci".

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