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Napoli, Sarri: “Se De Laurentiis non è contento posso anche dimettermi”

Il tecnico parla alla vigilia del big match di campionato contro l’Inter nel posticipo di domenica sera (ore 20.45). E sulla questione rinnovi avverte: “Mertens rappresenta questo ciclo in maniera particolare, se va via vuol dire che il ciclo è finito. Io voglio tenerli tutti”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'Inter, il Napoli che cresce ma non riesce ancora a compiere il salto di qualità decisivo, il suo futuro in azzurro e la solita dose di pragmatismo dell'uomo di campo che censura con una battuta paragoni tecnici tra Mertens e Icardi ("non mi piace che si parli di un confronto tra loro due, bisogna fare un raffronto tra squadre e non tra singoli"). Sarri ne ha per tutti nella conferenza stampa di presentazione della sfida che domenica sera (ore 20.45, a San Siro) vedrà i partenopei impegnati in un match durissimo, complice anche la voglia di riscatto di un avversario mortificato dal 5-4 incassato a Firenze. Da un lato i campani, reduci dal pareggio col Sassuolo che ha smorzato – ancora una volta – lo slancio verso il secondo posto; dall'altro la squadra di Pioli che prova a giocarsi le ultime chances di aggancio alla zona Europa e prova a farlo con una vittoria pesante, di prestigio.

La verità è che la squadra è cresciuta, ha un approccio alle partite migliore rispetto all'anno scorso – ammette il tecnico -. C’è stato un percorso che mi rende orgoglioso, ma bisogna migliorare nella gestione della gara quando è in mano nostra. Il mio ruolo in futuro? Non sono un manager ma un allenatore. Se il presidente non è contento posso dare le mie dimissioni, se lo fossi io mi farei sentire. Il progetto non è fatto soltanto dal tecnico ma è rappresentato da tutti i ragazzi che sono qui. Mertens rappresenta questo ciclo in maniera particolare, se va via vuol dire che il ciclo è finito. Io voglio tenerli tutti.

Micidiale in attacco (una statistica incorona il Napoli quale unica squadra in Europa ad avere ben 4 calciatori in doppia cifra) ma vulnerabile in fase difensiva: il pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo è l'ennesima occasione sprecata a causa dei soliti errori…

Abbiamo perso punti dove per 85 minuti abbiamo dominato. E' anche questa la ragione che mi spinge a dire che per il momento lo scudetto è sognabile, non si può programmare.

Milik chiede spazio ma al tempo stesso è difficile che riesca a inserirsi in corsa in quella macchina che Sarri ha rimesso in sesto col ‘tridente leggero' dopo l'infortunio del polacco. Col Sassuolo, quando c'era da produrre il massimo forcing nel finale, s'è vista una squadra schierata col 4-2-3-1, ipotesi che l'allenatore non ritiene opportuna.

Dobbiamo trovare  il modo di subire meno gol evitabili e trovare maggiore stabilità a livello difensivo. Per risolvere questi problemi sento tante cazzate, ad esempio togliere un centrocampista e mettere un attaccante. Con questo modulo – conclude Sarri – possiamo giocare solo quando gli avversari sono in calo.

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