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Napoli, Sarri allergico al turnover: il tecnico spreme i titolari e snobba la panchina

La sconfitta contro la Roma ha riportato alla luce le scelte del tecnico napoletano: poco propenso a far ruotare i suoi uomini. Il risultato di tale strategia è sotto gli occhi di tutti: alcuni giocatori sono stanchi e i rincalzi non vengono utilizzati per far rifiatare i titolari.
A cura di Alberto Pucci
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Il grave infortunio di Milik ha aperto una falla nella strategia di Maurizio Sarri. Salvo qualche rara occasione, la formazione partenopea aveva sempre giocato un calcio entusiasmante e, grazie alle reti del polacco e del resto degli attaccanti, era anche riuscita a scrollarsi di dosso il peso della cessione di Gonzalo Higuain. La pesante sconfitta con i giallorossi ha però riportato sulla terra il Napoli e dato il via a qualche malumore nei confronti di Maurizio Sarri: accusato, già da tempo, di spremere i titolarissimi e "snobbare" le risorse della panchina. Le idee particolarmente "integraliste" del tecnico ex Empoli, che nella scorsa stagione ha trovato validi motivi a causa di una panchina probabilmente non all'altezza, non stanno però in piedi dopo l'ottima campagna acquisti condotta da Giuntoli nella scorsa estate.

Una panchina di qualità

Che fine hanno fatto i vari Zielinski, Rog, Diawara e Giaccherini strappati alla concorrenza a suon di milioni? Perché non vengono utilizzati? Se lo chiedono i tifosi partenopei di fronte alla stanchezza di alcuni titolari, "costretti" a fare gli straordinari dinanzi al doppio impegno Serie A e Champions League. La qualità dei primi tre è fuori discussione e tornerebbe utile a Sarri che, tra l'altro, continua a non vedere nemmeno Giaccherini: giocatore "multiuso" reduce da un brillante Europeo e sempre positivo quando è stato schierato in campo. La seconda sconfitta consecutiva ha dunque riportato in primo piano le scelte discutibili di Maurizio Sarri che, davanti all'esigenza primaria (ovvero: sostituire Milik), ha schierato il solo Gabbiadini dal primo minuto insieme a nove giocatori reduci dall'ultima trasferta di Bergamo.

La fiducia a Gabbiadini e la rinuncia a Mertens

A farne le conseguenze sono stati i vari Maksimovic, Hamsik (sostituito da Zielinski a nove minuti dalla fine), Insigne e Jorginho che hanno terminato la gara del San Paolo con i crampi e con la spia della riserva accesa. La gestione di Manolo Gabbiadini, inoltre, è anch'essa criticabile. L'ex attaccante della Sampdoria ha bisogno di giocare di più e di essere "coccolato" maggiormente. Inutile schierarlo ogni tanto e umiliarlo con la sostituzione, così come è capitato con la Roma. Stesso discorso vale per Mertens: protagonista dell'ormai famoso ballottaggio con Insigne. O gioca uno o gioca l'altro, ha dichiarato Sarri. Contro i giallorossi il tecnico ha deciso di portare il belga in panchina: a conti fatti si è però rivelato un clamoroso autogol.

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