E' la somma che fa il totale, diceva Totò. La somma di imprecisioni tattiche crea la seconda vittoria di fila della Roma. Il Napoli, invece, si ferma per la seconda volta consecutiva, non era mai successo con Sarri (e mai aveva concesso tre gol in casa nella gestione del tecnico toscano). E' il due il numero vincente sulla ruota di Napoli: due come i gol di Dzeko, che non aveva mai segnato 7 gol nelle prime 8 giornate di campionato tra Germania, Inghilterra e Italia. Sarri, invece, incassa la prima sconfitta interna in campionato dopo 22 partite, tradito da un inesistente Gabbiadini e da un Jorginho decisamente spento (66 passaggi riusciti, 3 palle perse, solo 3 tackle e nessun dribbling).

Le formazioni – Sarri sceglie Insigne per Mertens, che può diventare un'alternativa a Gabbiadini per cambiare modo di interpretazione della manovra offensiva. Senza Strootman, Spalletti affianca Paredes a De Rossi e conferma Juan Jesus a sinistra, una scelta che può dare più copertura alla difesa quando Florenzi accompagna l'azione d'attacco. In fase di possesso, infatti, lo schema della Roma diventa un 3-4-1-2 con Nainggolan fra le linee, utile anche per togliere spazio di manovra a Jorginho nella circolazione bassa. Ma si espone, con Paredes e De Rossi non sempre rapidi ad abbassarsi, libertà a Insigne e Gabbiadini di dialogare nello stretto e moltiplicare alternative e linee di passaggio.

Roma sbilanciata dietro – Dzeko, il giocatore che tira di più in Europa, anticipa bene al volo su cross teso da sinistra: ancora una volta, però, la quantità non si abbina alla qualità (la sua è la peggiore percentuale realizzativa fra chi ha segnato almeno un gol). Ma negli scivolamenti in fase di non possesso, la Roma si scopre meno equilibrata: Hamsik disegna una gran palla per Callejon (8′), che accompagna bene vicino all'area, più di quanto normalmente facesse con un riferimento più classico come Milik. Così, di fatto, si crea una sorta di 1v1 con i difensori della Roma che faticano a raddoppiare, facilitando gli inserimenti di Hamsik o Allan (conclusione larga al 16′).

Emblematica l'azione insistita del Napoli al 24′ con i tiri prima di Insigne, poi di Callejon e infine di Hamsik murati dalla difesa, che però concede spesso seconde o terze palle agli avversari. Anche perché Nainggolan, non al meglio, non rientra a supportare a dovere De Rossi e Paredes. Così si libera anche Ghoulam, che dialoga di frequente con Callejon, per il bel tiro dalla distanza al 35′.

Napoli scollato – In avanti, i contro-movimenti di Salah moltiplicano le chances di profondità per la Roma, ma le attente coperture preventive di Hysaj e Maksimovic neutralizzano le intuizioni dell'egiziano. è lui che triangola al 20′ su Nainggolan (che stecca il tiro di prima), approfittando di una difesa del Napoli troppo schiacciata e passiva: Sarri, infuriato, chiede infatti un pressing più alto. Spalletti, al contrario, chiede ai suoi di far circolare rapidamente palla per sfruttare i cambi di gioco verso Perotti o Salah, in grado di sfruttare gli spazi aperti da un Napoli che tiene le linee meno compatte del solito.

Illuminante il filtrante al 31′ per Dzeko (uno dei soli 28 passaggi negli ultimi 30 metri della Roma nel primo tempo) troppo statico e frenato da Reina in uscita bassa.

Il gol di Dzeko – Si fa perdonare, però, con il gol del vantaggio al 42′, un rigore in movimento sull'assist di Salah. bravo a mettere pressione a Koulibaly, troppo lento in disimpegno: un errore che rivela un piazzamento non proprio perfetto nella transizione negativa.

Koulibaly dimostra di aver dimenticato l'errore con un paio di chiusure di fisico su Salah e Dzeko. Ma la difesa del Napoli tradisce Sarri proprio su uno degli aspetti su cui il tecnico si concentra di più in settimana: i calci piazzati. La linea salta sulla punizione da destra, Hysaj non tiene Dzeko che raddoppia senza saltare.

Sarri allora si gioca la carta Mertens, che entra già gravato di un ammonizione in riscaldamento, per Gabbiadini: un cambio che sa di bocciatura per l'attaccante che ha sprecato la sua prima grande occasione.

Mertens entra con un'enorme carica, ma è proprio Koulibaly, ancora su calcio piazzato, a dare speranza al Napoli: stavolta è Fazio a perdersi l'uomo in marcatura, l'uscita tardiva di Szczęsny fa il resto.

Spalletti è costretto a ricorrere a Emerson per Juan Jesus, anche se avrebbe dovuto entrare per Nainggolan, che ha problemi muscolari, sarà sostituito da El Shaarawy con Perotti che va a piazzarsi fra le linee nella posizione del belga. Ha un problema anche Maksimovic (crampi), ma Sarri toglie Hamsik per Zielinski e El Kaddouri per Callejon. I cambi comunque non invertono somma e totale del match, che si chiude sul tris di Salah, liberato sulla corsa da un distratto Ghoulam verso il quinto gol in stagione. Gioco, partita, incontro Roma.