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Napoli rimandato alla prova di maturità, Sarri: “Juve di un’altra categoria”

Il tecnico del Napoli dopo la sconfitta di Bergamo tira fuori il Napoli dalla lotta al titolo, perché per lui la Juventus è di un altro pianeta. Ma questa squadra può migliorare se trova un ‘gioco di riserva’, se Sarri effettua un maggiore turnover e se i big mostrano più carattere nei momenti di difficoltà.
A cura di Alessio Morra
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Dopo un avvio di stagione perfetto, con sei vittorie e due pareggi, il Napoli è finito k.o. a Bergamo. Contro l’Atalanta il Napoli ha conosciuto nuovamente la sconfitta dopo più di cinque mesi ed è precipitato pesantemente sulla terra. I venti gol realizzati nelle prime otto partite avevano fatto dimenticare pure Higuain, ma è bastata una partita perfetta dell’Atalanta, messa in campo benissimo da Gasperini, per stoppare la corsa dei partenopei, che di colpo si trovano a quattro punti dalla Juventus, che dopo sette giornate sembra quasi in fuga, anche grazie ai gol di Higuain.

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Sarri dopo la partita ha effettuato una disamina corretta. Il Napoli soffre le squadre fisiche, con il Genoa è successa la stessa cosa, e soprattutto a livello mentale gli azzurri sono sembrati scarichi. Il tecnico toscano, che a 57 anni ha esordito in Champions League con due successi, inoltre ha ribadito un concetto a lui caro. Perché Sarri sostiene che la sua squadra non sta lottando per il titolo con la Juventus, perché la squadra di Allegri è troppo più forte, e di fatto gioca un campionato a parte:

Le partite contro squadre fisiche, con dei terreni di gioco difficili, sono il nostro limite. La nostra crescita deve passare da queste gare, dobbiamo essere bravi a portare a casa dei punti anche in queste condizioni. Era la prima patita che giocavamo di pomeriggio da aprile, ma la mancanza più totale è stata che eravamo un po’ scarichi. La Juventus è a quattro punti? Loro sono di un’altra categoria e stanno facendo il campionato di una squadra di un’altra categoria. Non abbiamo avuto mai l’idea che il nostro campionato dovesse essere in parallelo a quello dei bianconeri. Siamo una squadra giovane, che deve crescere. Questa settimana ci servirà per capire gli errori fatti e migliorare.

3 cose che (ancora) non vanno nel Napoli di Sarri

Gioco di riserva – Gli azzurri non hanno una vera alternativa al consolidato 4-3-3. Sarri contro l’Atalanta ha provato a giocare con due prime punte ed ha alternato gli esterni offensivi, ma comunque non è riuscita a colpire, e in tutta la partita ha effettuato poche conclusioni verso la porta di Berisha. Il tecnico toscano è bravissimo, ma avendo lavorato maniacalmente sul 4-3-3 di fatto uno schema realmente alternativo non ce l’ha. E considerato che gli avversari adesso conosco il tipo di gioco del Napoli il rischio di impantanarsi spesso è notevole. Già contro il Genoa i partenopei hanno trovato una squadra pronta a marcare, parola d’altri tempi e di un altro calcio, le fonti di gioco di Sarri. A Bergamo è successa la stessa cosa. Urge un piano alternativo.

Carattere – Una nota dolente del Napoli degli ultimi anni, è stato così anche con Mazzarri e Benitez, è la mancanza di ‘garra’, che in alcuni momenti e in alcune partite scompare completamente. La squadra azzurra è piena di giocatori di esperienza che hanno giocato centinaia di partite e vinto anche parecchio, ma nel momento in cui, come si diceva una volta, bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo, o più prosaicamente bisogna azzannare l’avversario il Napoli spesso, soprattutto in trasferta, manca – è successo così in due delle ultime tre trasferte dello scorso campionato contro Inter e Roma. E una squadra che ha e vuole avere grandi ambizioni non può così spesso avere dei cali di tensione.

Turnover – Il Napoli a Bergamo è stato sorpreso da una squadra che ha disputato la partita perfetta, ma gli azzurri sono anche mancati mentalmente. Il Napoli era scarico. L’euforia seguita al match con il Benfica forse è stata controproducente. Ma il turnover ragionato, e ridotto, di Sarri forse non ha pagato fino in fondo. Il tecnico è stato bravo a ruotare i suoi uomini, ma ne ha cambiati sempre pochi e alla fine di questo mini-ciclo tanti uomini importanti hanno comunque giocato sei o (addirittura tutte le) sette partite. Forse Sarri effettuando un turnover maggiore avrebbe potuto trovarsi oggi giocatori più brillanti.

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