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Napoli, Mertens e Jorginho al top. Il flop sono le (troppe) occasioni fallite

Il Napoli spinto dai 60mila del San Paolo vince 2-0 sul Nizza ipoteca l’accesso ai gironi della Uefa Champions League. Il risultato però sta stretto agli azzurri che hanno sprecato troppo in zona gol. Bene Mertens, male il tridentazo reo di non aver chiuso la pratica qualificazione. Per i francesi Saint-Maximin sugli scudi.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli di Sarri davanti al pubblico delle grandi occasioni (60mila spettatori circa) archivia (o quasi) la partica qualificazione ai prossimi giorni della Uefa Champions League al termine di una serata tutt’altro che facile. In un San Paolo feroce ed affamato di calcio, infatti, Mertens e co. piegano la resistenza del comunque coraggioso Nizza di Favre con un perentorio 2-0 ed un gioco, a tratti però, lontano da quello solito, usuale di marca azzurra.

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Letali le assenze di Balotelli, del #10 olandese Sneijder e l’uno due azzurro firmato MertensJorginho. Dalle magie dello scugnizzo belga alla forza fisica di Saint-Maximin fino alla scarsa vena del centrale d’esperienza Dante, ecco quali sono stati i top ed i flop di questo primo atto dei preliminari della massima competizione calcistica europea.

Top e Flop di Napoli-Nizza

Mertens, segna e incide “Ciro” fa impazzire il San Paolo

69 gol in 187 gare azzurre, 6 reti in 15 gare di Champions League. Questo lo score di Dries Mertens, per tutti “Ciro”, il masaniello, il capopopolo azzurro. Il belga (con cittadinanza napoletana acquisita), infatti, nella gara più importante dell’anno, quella che potrebbe aprire le porte della Champions al Napoli, decide di dare continuità alla straordinaria stagione scorsa (34 gol nell’annata 2016/17) realizzando, con stop eccellente e dribbling ubriacante ai danni di Cardinale, la rete del momentaneo 1-0 per poi conquistare, in tandem col solito Insigne col quale parla la stessa lingua calcistica, il rigore del definitivo 2-0. In più, sempre per quella maglia ormai diventata seconda pelle, per 75’ minuti di gioco, corre, lotta, guida il pressing e lancia in campo, così come sugli spalti, l’assedio al fortino francese nella presa di Nizza, nella missione, in codice, "Champions".

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Saint-Maximin, i pericoli per gli azzurri provengono dai suoi piedi

Classe ’97 e con già diverse esperienze importanti (Saint Etienne, Hannover, Monaco e Bastia), Allan Saint-Maximin, uno degli ultimi arrivi (10 milioni di euro dal Monaco) in casa Nizza, è stato uno dei protagonisti assoluti della contesa del San Paolo. E sì perché il nazionale francese Under 20 (2 reti in 7 macth con le Petit Blues) con la sua velocità, il suo atletismo, la sua gamba e la sua rapida conduzione della sfera nelle transizioni offensive, ha messo in mostra tutti i limiti, o meglio, tutti i miglioramenti difensivi che il Napoli deve ancora fare per candidarsi a diventare una big assoluta anche in campo internazionale. Suoi gli assist migliori, suoi i dribbling più ubriacanti e, di conseguenza, le azioni più pericolose di marca transalpina con, su tutte le sue azioni, un tiro nel primo tempo vicino al palo alla destra del portiere Reina. Pur non riuscendo a trovare la porta, il numero #7 del Nizza ha messo in vetrina tutto il suo ampio repertorio dimostrando di valere i 10 milioni spesi e la palma di acquisto più costoso del club del sud della Francia.

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Jorginho perfetto in regia, arriva anche il primo gol in azzurro

Così come nell’ultimo test pre-stagionale con l’Espanyol nel quale Jorginho aveva fatto un figurone in mezzo al campo, gol a parte (primo nella sua storia all’ombra del Vesuvio), anche stasera l’italo-brasiliano è stato fra i migliori. Chiamato come al solito a gestire la palla nel centrocampo tutto qualità azzurro, il numero #8 partenopeo vince il duello a distanza con Seri disegnando calcio, verticalizzando con estrema precisione, accarezzando la sfera con massimo due tocchi, pressando e mordendo le caviglie avversarie. Una prestazione da incorniciare con poche sbavature e con la rete dal dischetto come suggello, premio, meritato trofeo di una crescita costante e quasi inarrestabile nella zona nevralgica del campo.

Sarr bene in chiusura, male in fase di spinta

Con l’addio di Dalbert, passato di recente all’Inter di Spalletti, il giovane Sarr, peraltro nato centrale di difesa, ha guadagnato i gradi di terzino sinistro titolare. In attesa di rinforzi dal mercato, dell’adattamento definitivo del numero #23 o dell’intervento di Jallet sulla corsia mancina, infatti, il 18enne francese sta trovando spazio in quella precisa posizione di campo con una investitura, al tempo stesso, stimolante e difficile. Eppure, almeno questa sera, la fisicità, l’atletismo ma anche il buon piede sinistro in possesso del ragazzo della “cantera” nizzarda (in squadra dalla tenera età di 5 anni) non si sono proprio visti con tantissimi errori tattici, tecnici oltre che di posizione che hanno facilitato e non poco i movimenti di Callejon. Discreta prestazione in fase di tackle, di chiusura e disimpegno, Sarr ha giocato davvero male in fase di costruzione con diversi passaggi sbagliati e tanti, troppi tocchi all’indietro ed in orizzontale che hanno rallentato la manovra dei transalpini.

Pochi cross e troppe imprecisioni, Ghoulam da rivedere

Un po’ il caldo, un po’ la pressione dell’evento un po’, anche, le mosse preventive di Favre non hanno permesso a Ghoulam, seguito per tutto il match da Lees Melou e Koziello (fino all’espulsione dell’80esimo), di esprimere il consueto gioco e la consueta intraprendenza. La corsia mancina azzurra, peraltro quella dalla quale è nata la segnatura di Mertens ed il rigore per il 2-0, è stata teatro di una battaglia dura, aspra, fisica che ha visto l’algerino non solito dominatore. Diverse imprecisioni, scarse folate offensive e pochi cross completano il quadro di una prestazione non di certo all’altezza della reputazione di uno dei migliori fluidifcanti d’Italia.

Insigne, Milik e l’attacco azzurro: il voto non può che essere negativo

Il Napoli chiude la gara con 2 gol di scarto e con più di un piede nei gironi della Uefa Champions League. Eppure, al di là del risultato, dei sensazionalismi o delle consuete iperbole, gli azzurri, specie dopo la duplice espulsione di Koziello e Plea, ha perso l’occasione di chiudere la pratica e spedire il Nizza in Europa League. Le occasioni clamorose e grossolanamente sbagliate da Insigne, Milik e dall’intero reparto offensivo partenopeo sono la cartina al tornasole di una compagine che calcia 18 volte verso la porta avversaria, impegna seriamente 7 volte l’estremo difensore Cardinale, colleziona 9 corner e riesce a marcare soltanto 2 reti, con un risultato, sponda Nizza, ancora (i tifosi azzurri facciano gli scongiuri) recuperabile.

Tabellino e Voti, bene anche Allan e Koziello (prima del rosso)

Napoli (4-3-3) Reina 6; Hysaj 6, Albiol 6.5, Koulibaly 6.5, Ghoulam 5.5; Allan 6.5 (dal 85’ Rog), Jorginho 7, Hamsik 5.5 (dal 59’ Zielinski); Insigne 6.5, Mertens 7 (dal 75’ Milik), Callejon 6. A disposizione: Sepe, Maggio, Chiriches, Zielinski, Rog, Diawara, Milik. Allenatore Maurizio Sarri 6.5

Nizza (4-2-3-1) Cardinale 7; Souquet 6, Le Marchand 5.5, Sarr 5 (dal 59’ Boscagli); Koziello 5, Seri 5, Jallet 5.5 (dal 94’ Burner); Lees Melou 5.5, Plea 5, Saint-Maximin 6.5. A disposizione: Benitez, Boscagli, Walter, Makengo, Marcel, Burner, Mahou. Allenatore Lucien Favre 5.5

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