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Napoli: la rinascita di Hamsik, l’ultimo tenore

Il capitano azzurro anche nella vittoria di Cagliari ha confermato di essere tornato ai suoi standard che fecero innamorare una città. Dopo la gara ‘perfetta’ contro il Wolfsburg in Europa League, un’altra prestazione importante che ha permesso al Napoli di riavvicinarsi alla Zona Champions in campionato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche contro il Cagliari Marek Hamsik ha confermato di essersi ripreso il Napoli con una nuova prestazione sontuosa, da capitano rinato, fornendo un assist e sfiorando il gol personale. E non è un caso che con la sua crescita tutta la squadra sia tornata a giocare bene e trovare una serie positiva di risultati. E dai piedi dell'ultimo dei tenori potrebbe passare anche l'exploit finale degli azzurri tra Europa League e volata Champions, obiettivo ritornato a portata di mano dopo la sconfitta della Lazio contro la Juventus e il pareggio interno della Roma contro l'Atalanta. Hamsik ha ritrovato condizione fisica, morale, giocate che sanno fare la differenza in mezzo al campo.

La svolta, probabilmente, è stata la gara europea contro il Wolfsburg, arrivata dopo il gol alla Fiorentina che ha rilanciato le ambizioni del gruppo di Benitez e del centrocampista capitano, decisivo per il trionfo in Germania, dove è stato protagonista assoluto della grande vittoria sui tedeschi a suon di gol. Hamsik si è ritrovato nel momento decisivo della stagione uomo chiave e leader in campo, siglando una doppietta fondamentale, portando il proprio bottino personale in azzurro a 88 reti in maglia azzurra maglia con cui è il quarto di sempre per presenze, preceduto soltanto da Bruscolotti, Juliano e Ferrario.

La brillantezza nelle giocate è evidente, a Cagliari come in Germania, molto attivo con e senza pallone, reattivo e propositivo. In unaa parola sola: rinato. Anche grazie ad un piccolo accorgimento tattico da parte di mister Benitez che gli ha ritagliato sempre lo stesso ruolo e sempre lo stesso modulo ma in una posizione in campo leggermente qualche metro più dietro rispetto al solito, per poter sfruttare al meglio la sua capacità d’inserimento in profondità. Una posizione a lui più congeniale che gli ha ridato una ritrovata fiducia, per sè e per il gruppo dopo una infinita di prestazioni troppo spesso inferiori al suo standard di rendimento ideale, che gli erano costate anche qualche  (doverosa) panchina di troppo nell’ultimo periodo, negativo per rendimento e per i gol.

La migliore partita dell’anno in Europa League dove ha giocato la più bella gara in assoluto dell'era Benitez, lo slovacco ha confermato di poter essere l'arma in più in questo finale dove il Napoli è chiamato ad un ultimo colpo di reni: con un Hamsik in più nel motore, dove il capitano si è ritrovato di nuovo leader senza l'ingombro di far sentire agli altri la presenza di un top-player, di un giocatore che fa sentire la propria presenza grazie alle giocate che ha sempre saputo fare ma che aveva perso cammin facendo. Esaltando il pubblico.

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