Napoli, Insigne: “Mazzarri troppo serio e critico. Con Benitez si scherza”
In attesa di vedere come finirà la stagione partenopea, tra un terzo posto sempre più sicuro e una finale di Coppa Italia da giocarsi contro la Fiorentina, Lorenzo Insigne inizia a fare un bilancio sulla propria annata in azzurro. Positiva, tanto che potrebbe culminare con una convocazione al prossimo Mondiale in Brasile. Anche grazie all'avvento di Rafa Benitez che ha cambiato il modo di approcciarsi agli allenamenti e alle partite rispetto a Walter Mazzarri. Un confronto che l'attaccante di Frattamaggiore fa pendere tutto a favore del tecnico spagnolo anche se ultimamente lo alterna con l'olandese Mertens rivelazione sulla fascia e in grado di incalzare per un posto da titolare il 22enne talento partenopeo.
Dopotutto Insigne ha potuto cimentarsi sia con l'uno che con l'altro, nel giro di poco tempo e per gli stessi obiettivi in programma: campionato, Europa, Coppa Italia. Potendo stilare un confronto diretto tra l'allenatore livornese e lo spagnolo, due personalità diverse, due metodologie di lavoro differenti e due rapporti con i giocatori completamente opposti: "Sono molto diversi" ha sottolineato Insigne nella'intervista di oggi su Soprt Week. "Mazzarri è un pò troppo pesante, durante gli allenamenti non si rideva e criticava un po' troppo le partite. Benitez è più rilassato, scherza, spiega le cose in maniera serena. Rafa mi chiede spesso di difendere prima ancora di attaccare, per non lasciare buchi in mezzo al campo".
Il futuro di Insigne è legato a quello del Napoli. Nessuna intenzione di abbandonare il club o cercare nuove avventure. Anzi, il progetto è chiaro e ben definito: restare in azzurro il più a lungo possibile e magari un giorno vestire anche la fascia da capitano: "La mia volontà è quella di restare a lungo in azzurro, se qualcuno non mi farà passare la voglia. Se dovessi giocare di meno preferirei trovare più spazio lontano da qui. Non mi accontento dei tanti soldi, mi diverto giocando sul campo. Ora però voglio solo restare a lungo in azzurro e diventare capitano. Giocare nel Napoli da napoletano non è facile, se la squadra non vince i tifosi se la prendono con me. La gente d'altronde critica pure se vai a giocare altrove, chi rappresenta i napoletani deve dare sempre il massimo, lo pretendono."