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Napoli impara dal Kashima: questo Real trema in difesa

La doppia sfida degli ottavi di finale di Champions vede il Real netto favorito sul Napoli. Ma l’impresa sfiorata dal Kashima in finale di Mondiale per Club ha confermato che i blancos in difesa subiscono troppi gol. E se tra i partenopei Pavoletti si ambientasse subito e riuscisse a tornare Milik, allora questo Napoli potrebbe anche fare paura.
A cura di Alessio Pediglieri
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Da qui a febbraio potrebbero cambiare molte cose ma il Napoli di oggi davanti all'attuale Real Madrid non sfigurerebbe per nulla. E De Laurentiis lo aveva detto in tempi non sospetti, nell'immediato sfortunato sorteggio di Nyon dove i partenopei hanno trovato i Blancos sulla strada degli ottavi di finale di Champions League. I campioni di tutto: di Spagna, d'Eruopa, del Mondo. Una squadra impressionante, guidata dal fenomeno portoghese Cristiano Ronaldo, vincitore assoluto dell'ultimo Pallone d'Oro, trionfatore a Euro2016 col Portogallo, miglior giocatore nell'ultimo Mondiale per Club. Sulla carta una sfida impari e improponibile, ma che davanti ad altri dati può far sperare concretamente il Napoli nel giocarsi il proprio posto verso le migliori otto d'Europa.

Il Golia bianco contro il Davide azzurro

Non c'è paragone se si guardano i risultati, i trofei, la rosa, la storia. Il Real Madrid sovrasta il Napoli in tutto e a dismisura, come fa con il 95 per cento dei club calcistici del mondo. Una tradizione vincente, quella dei Blancos, che conosce pochi pari, fatta di trofei, allori, primati e vittorie. A febbraio il Napoli e il Real incroceranno le loro storie e le loro tradizioni, in un doppio ottavo di finale che pende inesorabilmente a favore della squadra allenata da Zidane.

Zizou meglio di Mou

Proprio Zizou con l'ultimo successo al Mondiale per club ha strappato un nuovo piccolo grande record da predestinato, oltre che del campo, anche della panchina: nei suoi primi 11 mesi ha già conquistato tre titoli ( una Champions League, una Supercoppa europea e un Mondiale per club) gli stessi di Mourinho, che però ha impiegato tre anni per vincere trofei di minore importanza (Coppa del Re, una Liga e una Supercoppa di Spagna). Una marcia a ritmi forzati impressionanti, anche perché il Real non accenna a rallentare,m ancora una volta tra i massimi favoriti della Champions e dominatore in Liga.

Il tallone d'Achille: la difesa

Ma laddove non sembra esserci un punto debole, c'è al contrario un lato oscuro del Real, quello difensivo che ha barcollato sotto i colpi del piccolo Kashima in finale di Mondiale per club. Un esempio che il Napoli dovrà imprimersi bene in testa. E' vero, la finale era una gara secca, ma il 2-2 cui il Kashima ha obbligato Cristiano Ronaldo e soci a giocarsi la vittoria solo ai supplementari è dimostrazione che il Real in difesa non è perfetto. Anzi. Anche la prima fase di Champions League, a gironi, ha confermato una tendenza negativa:  10 reti prese in sei partite, a conferma di una fase difensiva piena di lacune e che subisce almeno una rete in 90 minuti.

Pavoletti, Mertens e Milik: e il Napoli farebbe paura

Un punto di riferimento per Sarri e per il Napoli. Perché laddove i partenopei hanno lamentato difficoltà, servirà fare la differenza. Senza Milik, i partenopei hanno dimostrato di perdere circa il 50% del proprio potenziale offensivo. Il tecnico non ha lesinato cambi di moduli e di giocatori, inserendo Gabbiadini o Mertens, con alternanti risultati. Nulla di concreto o di definitivo, e con l'arrivo imminente a gennaio di Pavoletti dal Genoa, il reparto avrà una bocca da fuoco (e soluzione) in più. Certo è che se il polacco riuscisse a recuperare in tempo per il Real, allora sì: anche questo Napoli potrebbe fare paura al super Real di Zidane.

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