Napoli, Hamsik a -3 da Diego. Marekiaro è già nella storia, può diventare leggenda
A Marek Hamsik manca davvero poco per fare la storia. Dieci anni con la maglia del Napoli: quando arrivò da Brescia era ancora un ragazzino con la cresta punk adesso quel taglio di capelli è divenuto il simbolo del ‘capo guerra'. Capitano che non tradisce e non molla quando infuria la bufera (con Benitez era finito dietro le quinte). Capitano che prende per mano la squadra – come accaduto in occasione delle gare con la Juve – e la trae d'impaccio dalle situazioni più difficili. Capitano che in azzurro è giunto a quota 112 gol da quando ha scelto il Golfo quale ‘buen ritiro' della propria carriera (444 presenze): -3 rispetto a Diego Armando Maradona, a un passo dal divenire leggenda nella tradizione calcistica partenopea.
Otto giornate di campionato ancora, 4 centri da realizzare per divenire il miglior marcatore nell'almanacco del club… quando spunta la luna a Marekiaro allora la notte non fa paura. E ogni desiderio sembra possibile, a cominciare dalla corsa al secondo posto che in questo momento vede gli azzurri staccati di 4 punti dalla Roma anche se ne occorreranno 5 considerato il leggero vantaggio dei capitolini (differenza reti nei confronti diretti) in caso di arrivo a pari punti.
Così come domenica, anche ieri abbiamo fatto una buona prestazione, ma non siamo riusciti a gioire – ha ammesso lo slovacco sul proprio sito -. Il nostro obiettivo è finire al secondo posto per avere la certezza di partecipare alla Champions League. Lotteremo fino alla fine.
Stagione da record. Con il gol alla Juventus Hamsik ha alzato l'asticella a 14 reti e fissato il primato personale da quando è giunto in azzurro, superando il muro delle 13 marcature raggiunto nelle stagioni 2010/2011 e 2014/2015. Peccato che questo piccolo traguardo non sia coinciso con l'impresa di eliminare la Juventus al San Paolo e acciuffare la finale di Coppa Italia. Non è finita, c'è ancora una missione da compiere.