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Napoli capolista: cosa funziona e cosa bisogna migliorare

Dopo le prime quattro giornate di campionato il Napoli è primo in classifica da solo. Ecco sette punti sulla squadra di Maurizio Sarri per provare a capire cosa sta funzionando e cosa deve essere migliorato nella squadra partenopea.
A cura di Vito Lamorte
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Dopo quattro giornate di campionato il Napoli di Maurizio Sarri è primo in classifica da solo. Sorpresa? Assolutamente no. Stupore? Men che meno. La squadra partenopea dopo il pareggio nella gara inaugurale della stagione a Pescara ha messo insieme 3 vittorie consecutive contro Milan, Palermo e Bologna. I dettami del tecnico napoletano anche per quest'anno sono sempre gli stessi: avere il gioco in mano, intensità e verticalizzazioni immediate. E i risultati sono ancora migliori di quelli dell'inizio della scorsa stagione.

Arkadiusz Milik è il volto del Napoli di questo inizio stagione.
Arkadiusz Milik è il volto del Napoli di questo inizio stagione.

La squadra azzurra sembra davvero un ottimo momento nonostante alcune défaillance in difesa. Il primato è frutto del turn over che può essere la vera arma in più degli azzurri in questa stagione. A rotazione Sarri si sta preparando a inserire pure Maksimovic, Tonelli, Diawara, Giaccherini e Rog, oltre all'ottimo Zielinski già collaudato. Cerchiamo di capire cosa sta funzionando e cosa no nella squadra di Maurizio Sarri.

Fase offensiva

Dalla stagione 1957/58 il Napoli non iniziava il campionato con almeno 12 reti nelle prime quattro giornate di campionato. Una macchina da goal. Milik, Callejon, Mertens, Hamsik sono le punte di diamante di queste prime gare, il Napoli va a mille all'ora soprattutto negli ultimi metri. Nella prima frazione contro il Bologna si è rivisto anche un buon Lorenzo Insigne e questo non può che far piacere ai tifosi e al suo tecnico. Il turnover di Sarri è fatto in maniera quasi scientifica e i risultati sono confortanti. L'unico a non aver mai riposato è quel "moto perpetuo" di Josè Maria Callejon ma nell’economia del gioco degli azzurri è troppo importante. Il rientro di Giaccherini e El Kaddouri permetteranno allo spagnolo di rifiatare. Non si può che lodare l'inserimento negli schemi offensivi di Arkadiusz Milik, che sta diventando il leader dell'attacco partenopeo, e Piotr Zielinski, l'uomo che può far cambiare passo alla squadra.

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Fase difensiva

Probabilmente la preoccupazione di Sarri è rivolta ai cinque goal presi in queste prime quattro gare. La squadra partenopea ha mostrato un limite che si era riproposto anche nella seconda fase del campionato 2015/2016: il Napoli non è capace in questo momento di difendere basso perché non ha le caratteristiche per mettersi dietro il centrocampo e attendere. La mancanza di incontristi di ruolo è evidente e a questo Maurizio Sarri ha provato a porre rimedio andando a prendere gli avversari nella propria metà campo e correndo in avanti. Questo, però, vuol dire spendere molte più energie e essere sempre sul pezzo dal primo all'ultimo minuto. Qualche problemino è arrivato anche quando il Napoli ha incontrato formazioni con giocatori tra le linee (come Pescara e Milan) che hanno messo in difficoltà la linea a 4 che doveva scappare subito all'indietro. L'occupazione degli spazi tra la linea difensiva e quella mediana ha portato allo svantaggio di Pescara e all'abbassamento del baricentro in una fase della gara con il Milan: lì il Napoli è andato in difficoltà. Su questo bisogna lavorare.

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Zielinski

Uno dei giocatori che più si è messo in luce è Piotr Zielinski. L'ex giocatore dell'Empoli sta mettendo sul rettangolo verde tutte le qualità che avevamo apprezzato lo scorso anno nella gestione Giampaolo. Quantità e qualità. Parte da mezzala ma quando si muove senza palla si porta nella zona dietro la prima punta e sfrutta le sue doti tecniche per l'ultimo passaggio o il tiro dal limite. Questo classe '94, dinamico e resistente, può ricoprire più posizioni a centrocampo. La capacità d'inserimento è una delle sue caratteristiche specifiche e, come dimostra questo grafico, nel 4-3-3 di Sarri si muove con una certa facilità.

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Hamsik

Non finisce mai di stupire. Marek Hamsik è cresciuto in maniera esponenziale dal punto di vista tattico e mentale. Prende in mano la sua squadra e cerca sempre di fare la cosa giusta nella maniera più semplice. A Kiev era parso un po' a corto di benzina ma contro il Bologna, oltre a mandare in porta due volte Insigne nel primo tempo, ha mandato in porta in maniera fantastica Milik nel momento decisivo del match e poi ha finito da regista con l'uscita di Jorginho. Qualità.

Callejon

È il capocannoniere del campionato ma il lavoro svolto dall'ala spagnola è incredibile: copertura e ripartenze, finalizzazione e diagonali difensive. Callejon è il giocatore in grado di assicurare il perfetto equilbrio soprattutto in fase di ripiegamento quando lo spagnolo spesso scala addirittura nella posizione di terzino destro, tanto che non è raro ritrovarselo a ridosso della propria area per sbrogliare le situazioni più complicate. Sotto il profilo realizzativo il buon inizio di quest'anno non deve sorprendere perché Josè anche nella stagione 2014/15 aveva segnato ben otto goal nelle prime dieci giornate di campionato.

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Gabbiadini

Manolo non sta vivendo il miglior periodo della sua carriera e i dati dell'altra sera lo dimostrano. Gabbiadini non è mai riuscito a trovare la profondità e a farsi trovare pronto per battere a rete in maniera pericolosa. L'attaccante di Calcinate, come mostra la grafica, si è mosso per lo più nella zona centrale del campo in appoggio o per recuperare palla. Ha subito due falli, uno centrale e uno sulla fascia, ma non è mai stato davvero presente nell'area felsinea.

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Milik

Dulcis in fundo, Arkadiusz Milik. L'uomo in più in questo inizio di campionato. Il centravanti polacco ha avuto un ottimo impatto con la realtà Napoli e l'inserimento negli schemi di Sarri sta procedendo in maniera egregia. A differenza del suo compagno d'attacco (Gabbiadini) si è mosso soprattutto davanti l'area e ha fatto movimenti che hanno permesso alla squadra di riportarsi in vantaggio contro il Bologna. Dopo le 4 reti in 4 gare in campionato e il poker in una settimana, Milik sta davvero sorprendendo tutti per come si è approcciato alla realtà italiana e al modo di giocare del Napoli.

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