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Napoli, assalto ultrà al bus. Higuain e Albiol restano in Svizzera

La delusione per la sconfitta e la prestazione contro lo Young ha scatenato la rabbia della parte più estrema del tifo napoletano. Assalito il bus: lancio di oggetti, un vetro spaccato, danni alla carrozzeria. Higuain e Albiol non rientrano con la squadra, erano rimasti nello spogliatoio a Berna per sottoporsi all’antidoping.
A cura di Maurizio De Santis
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La contestazione dei tifosi del Napoli è esplosa, violenta, nella notte di Berna. Azzurri sconfitti dallo Young Boys nel match di Europa League (2-0) a margine dell'ennesima prestazione incolore, quanto basta per far saltare il tappo delle proteste accese da parte dei circa cinquecento sostenitori che avevano affrontato il lungo tragitto verso la Svizzera per stare accanto alla squadra. Delusione, rabbia sfociate nei gesti estremi della parte più calda ed estrema dei supporters partenopei. Duecento, forse anche di più, quelli che hanno pensato di poter dare una bella lezione ai calciatori. Abbandonato in tutta fretta l'impianto elvetico, il pullman a bordo del quale viaggiavano calciatori, staff tecnico e dirigenziale è finito nelle grinfie dei più facinorosi lungo il percorso. E' avvenuto tutto nel giro di pochi attimi: veicolo circondato, fischi, insulti e poi è scattato l'assalto. Lancio di oggetti, un finestrino spaccato, schegge all'interno dell'abitacolo, calciatori impauriti e stesi per terra per evitare d'essere colpiti dal vetro in frantumi. Il bilancio annovera anche danni alle fiancate del bus e il paraurti anteriore divelto.

Nessun ferito, tanta paura. L'intervento della polizia ha fatto da deterrente e disperso la folla di ultras inferociti contro i calciatori e soprattutto nei confronti del tecnico, Rafa Benitez, ritenuto da i maggiori responsabili. Considerato quanto accaduto in Svizzera, al rientro in città – all'aeroporto di Capodichino – la squadra è stata accolta dalle forze dell'ordine e scortata verso il ritiro abituale del club. "C'era solo un'auto della polizia svizzera da cui non sono scesi gli agenti – riportano fonti interne della società all'Ansa – ma che, anzi, ha proseguito quando l'autobus è stato assaltato".

Higuain, Albiol e il medico sociale ‘lasciati' in Svizzera. Il ‘pipita' e l'ex compagno di squadra del Real Madrid, oltre al medico sociale D'Andrea, non erano a bordo del pullman quand'è avvenuta l'aggressione alla squadra. Perché? Erano all'interno dello stadio di Berna per sottoporsi al test antidoping ma per la fretta da parte dell'autista del bus – preoccupato, forse, dal clima di contestazione che montava all'esterno dell'impianti – sono rimasti in Svizzera… dove hanno trascorso la notte assieme al dottore del club e faranno ritorno in Italia solo nella giornata odierna. Ufficialmente alla base del ritardo non ci sarebbe stata alcuna ‘dimenticanza' ma solo la necessità di rispettare l'orario rigido dei voli per il ritorno.

La nota della società: "Come da programma Higuain ed Albiol, accompagnati dal dottor Enrico D’Andrea e da uno steward, questa mattina hanno raggiunto il Centro Tecnico di Castelvolturno con un volo privato messo a disposizione della Società. I due giocatori erano rimasti a Berna per sottoporsi ai consueti controlli antidoping dopo il match con lo Young Boys – si legge nel comunicato ufficiale – Non potendo quindi partire con il gruppo, costretto a decollare entro le 22.30 per successiva chiusura dell’aeroporto svizzero, il club aveva già organizzato per i due calciatori che sarebbero stati sorteggiati al doping il pernottamento a Berna e la successiva ripartenza al mattino con un volo privato".

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