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Napoli a forza tre: Callejon-Mertens-Zielinski a segno, Bologna ko

Tanta sofferenza nel primo tempo contro un Bologna che impegna più volte Reina. Poi, a metà ripresa si accende la luce: Insigne ispira Callejon, Mertens fugge in contropiede, Zielinski finalizza la classica azione collettiva da manuale. E’ goleada al Dall’Ara: Inter e Juventus raggiunte in vetta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ci mette del tempo il Napoli  ma alla fine conquista altri tre punti da vera squadra. Con un buonissimo Bologna che regge l'urto per oltre un'ora, gli uomini di Sarri dimostrano di saper anche soffrire e ragionare nei momenti più delicati del match. Al Dall'Ara è infatti il Bologna a provare a fare la gara con ripartenze veloci, un assetto preciso e marcature forti sui migliori azzurri. Ne nasce un primo tempo scevro di palle gol e un inizio di ripresa in cui i padroni di casa impegnano Reina. Poi, la luce: prima Insigne che inventa un lancio da 20 metri per il classico taglio in area di Callejon, 0-1. Poi, Mertens in velocità sigla il 2-0 prima del tris di Zielinski che finalizza una azione corale tutta di prima. Juve e Inter riprese in vetta.

Primo tempo: Bologna alla pari del Napoli

Donadoni a viso aperto

Il Bologna non ha paura del Napoli chiamato alla risposta immediata a Juventus e Inter, vincenti tra sabato sera e domenica a pranzo. Donadoni schiera una formazione vivace e ben messa in campo che rallenta le folate offensive partenopee. Sarri, dal canto suo insiste sul vertice Insigne-Mertens-Callejon che tanto ha fatto bene nella scorsa stagione per cercare il tris di vittorie. Ma nel primo tempo, la voglia di vittoria degli azzurri sbatte contro il pragmatismo felsineo.

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Bologna spavaldo

Il Napoli come al suo solito crea e produce gioco. Prova a gestire il match, l'arma con cui si è costruito fortune importanti ma il Bologna per 45 minuti reagisce e colpisce, senza alcun timore reverenziale. Ne nasce un incontro con poche occasioni reali da gol ma con qualche emozione che strappa anche applausi. Ai padroni di casa quando superano Reina con Masina, in evidente fuorigioco o quando Verdi scalda le punte delle dita allo spagnolo, direttamente su punizione.

Napoli non punge

Dal canto suo, Mirante non ha dovuto intervenire in modo provvidenziale, grazie all'attento filtro difensivo che non ha dato spazi a Insigne e compagni di liberarsi al tiro. Al quale si è cimentato anche capitan Hamsik ma senza grandissima convinzione. Così come Callejon, chiuso in corner da un Bologna che spesso ripiega su se stesso per 10 undicesimi.

Secondo tempo: Napoli in goleada

Più Bologna, meno Napoli

Sarri non cambia scelte, giocatori e modulo e il Napoli si ritrova a soffrire nel primo quarto d'ora della ripresa. Il Bologna tiene e riparte in velocità con Reina che deve fare un paio di straordinari per evitare il crollo dei partenopei che soffrono tantissimo l'avversario attento e ben disposto in campo. Insigne fatica, Mertens corre lontano dalla porta di Mirante con Callejon che gioca col freno a mano.

Lampo Insigne, Callejon a segno

Improvvisamente a 25 minuti dalla fine si accende però la luce. A schiacciare l'interruttore Insigne, ad avvitare la lampadina Callejon: 1-0 del Napoli e Bologna punito più del dovuto per un match giocato più che alla pari. Un lampo che spezza in due la partita a favore di un Napoli che inizia a sgravarsi dall'obbligo del gol. Testa più libera, piedi più leggeri e il Bologna stenta nella reazione.

Mertens chiude la pratica

Il Bologna si spegne pian piano, la fatica si sente, la convinzione viene meno e il Napoli si ritrova improvvisamente padrone del campo. I tre punti sono cosa certa all'83' quando è Dries Mertens a non fallire l'appuntamento con la rete personale e mettere il tabellino sul 2-0 che permette al Napoli di agganciare Inter e Juventus in vetta alla classifica.

Zielinski, tris

Con il Bologna che non c'è più in campo, il Napoli dilaga oltremodo. A trovare il tris che suggella il successo esterno dei partenopei è Zielinski subentrato nella ripresa a capitan Hamsik. Una azione da manuale del Napoli che chiama a sè in area avversaria tutti i suoi attaccanti, capaci di fraseggiare con un solo tocco e lasciare al compagno il piacere del gol personale che chiude definitivamente la partita.

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