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Napoli, 11 tiri in porta contro l’Empoli per Mertens: è record per la Serie A

Dati alla mano il belga del Napoli è il vero valore aggiunto della formazione di Sarri, che contro l’Empoli ha anche staccato la 150esima presenza in maglia azzurra.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un Dries Mertens così in forma il Napoli forse non lo aveva mai visto. Il ‘falso nueve' belga è ormai l'arma in più della formazione azzurra, costretta a dover rinunciare in estate a Gonzalo Higuain ceduto alla Juventus, a campionato appena iniziato ad Arkadiusz Milik infortunato e, per un'altra partita ancora, a Manolo Gabbiadini squalificato. Mertens, a segno anche contro l'Empoli, ha collezionato finora 150 partite e segnato 40 reti in maglia azzurra, sei delle quali in dodici partite quest'anno. Ma non solo.

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Contro l'Empoli, il belga ha fatto registrare anche un record particolare: ben undici tiri in porta, un dato impressionante. Per la Serie A di quest'anno, è un record assoluto: nessuno come Mertens in una singola partita di campionato. E dire che non è neanche un attaccante vero e proprio, ma un esterno: eppure, nel ruolo di falso nueve, sembra essersi esaltato ancora di più.

Inevitabilmente, il "tiro a bersaglio" di Dries Mertens verso la porta dell'Empoli ha portato un altro record: quello dei tiri in porta dell'intera squadra. Il Napoli ha infatti concluso, nel solo primo tempo, ben ventiquattro volte verso la porta difesa da Skorupski, costretto agli straordinari eppur riuscito a chiudere il primo tempo sullo zero a zero. Nel secondo, poi, è arrivata la zampata decisiva di Mertens ed il raddoppio di Chiriches, a regalare agli azzurri il successo in campionato, il secondo consecutivo dopo quello di Crotone.

E ora è già tempo di pensare al mini-filotto di match: sabato sera c'è la Juventus a Torino, poi toccherà far visita al Besiktas ad Istanbul nell'insolito orario delle 18.45, quindi chiusura contro la Lazio al San Paolo, prima della pausa per le Nazionali. Un tris di match che il Napoli vuol provare a vincere e riscattare, così, la mini-crisi di ottobre. E chiudere magari anche il discorso qualificazione agli ottavi di Champions League con due turni d'anticipo.

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