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Morto Stephan Beckenbauer, figlio del ‘kaiser’ Franz

Un grave lutto ha colpito Franz Beckenbauer che piange la morte del figlio, Stephan, stroncato a 46 anni da una grave malattia. Da allenatore delle giovanili del Bayern scoprì calciatori del calibro di Schweinsteiger, Hummels e Müller, che anni più tardi costituiranno l’ossatura dei bavresi e della nazionale tedesca.
A cura di Maurizio De Santis
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Franz Beckenbauer, ‘kaiser' della Germania e icona del Bayern Monaco, piange la morte del figlio Stephan, deceduto a 46 anni dopo aver lottato a lungo contro una grave malattia. A rilanciare la notizia sono i giornali tedeschi che raccontano delle ultime ore di vita del primogenito dell'ex campione che lascia moglie e 3 figli. Rispetto agli altri fratelli, Stephan, era stato l'unico a seguire le orme del padre tentando la carriera di calciatore. Un'esperienza condotta con alterne fortune e, soprattutto, accompagnata sempre dal raffronto ingeneroso con la classe e l'autorevolezza di papà Franz.

La carriera da calciatore. Non ha raggiunto la fama del genitore e nemmeno messo in bacheca gli stessi trofei, ma per Stephan l'esperienza sul rettangolo verde è stata comunque soddisfacente nonostante l'ombra del padre e il paragone continuo con il suo talento. La sua storia inizia nel settore giovanile del Bayern Monaco: è un buon difensore che arriva fino alla soglia della prima squadra ma il destino cambia il corso delle cose e si trasferisce al Monaco 1860, nel campionato dilettanti. Kickers Offenbach e Grenchen, scandiscono la sua scalata alla Bundesliga e il sogno di debuttare nel massimo campionato tedesco si materializza nel 1992, quando a 23 anni, passa al Saarbrücken: debutta alla vigilia di Ferragosto nella sfida contro il Bayer Leverkusen e nel corso della stagione accumula 12 presenze. Due anni più tardi (il 24 febbraio del 1994), nella trasferta contro gli Stuttgarter Kickers, realizzò anche il suo unico gol fra i professionisti.

Il ritorno al Bayern Monaco e l'infortunio. Ironia della sorte, non è mai riuscito a indossare la casacca della prima squadra dei bavaresi con i quali – anche quando tornò alla casa madre – ha vestito solo quella della seconda squadra. A 29 anni, a causa di un brutto infortunio al ginocchio, fu costretto ad appendere le scarpette al chiodo ma la sua avventura nel mondo del calcio continuò quale allenatore delle giovanili del Bayern. E' stato lui a scoprire calciatori del calibro di Schweinsteiger, Hummels e Müller, che anni più tardi costituiranno l'ossatura del Bayern e della nazionale tedesca.

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