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Morte Enzo Bearzot: ai funerali l’omaggio dei giocatori dell’82

Oggi a Milano i ragazzi dell’Italia campione del mondo dell’82 hanno dato l’ultimo saluto al loro ex ct.
A cura di Francesco Ferrara
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Stamattina a Milano nella parrocchia di santa Maria al Paradiso si sono svolti i funerali di Enzo Bearzot, morto dopo una lunga malattia. Fuori alla chiesa in omaggio al tecnico friulano erano presenti diverse corone di fiori, portate dalla Figc, dall'Associazione Nazionale Calciatori e dai giocatori che hanno portato l'Italia sul tetto del mondo in Spagna. Sulla corona di fiori c'era un tricolore e sopra c'era scritto: "I tuoi ragazzi dell'82".

Gli ex calciatori sono giunti nella chiesa milanese per dare l'estermo saluto al "Vecio": erano presenti Baresi, Zoff, Cabrini, Causio, Tardelli, Collovati, Rossi e tanti altri, oltre a Cesare Maldini, vice di Bearzot a Spagna '82. L'omelia é stata semplice e discreta, come avrebbe voluto il tecnico friulano. Ecco le parole del parroco don Paolo Nora che ha officiato il funerale: "È una celebrazione semplice, familiare, come sarebbe piaciuta ad Enzo. Le celebrazioni le lasciamo alle colonne dei giornali. Qui ricordiamo l'uomo, il marito sposato per 63 anni, il padre, il maestro, l'amico".

Ecco le parole di alcuni dei suoi ragazzi. Collovati lo ricorda così: "È stato un maestro di vita e di calcio, precursore per molti versi del calcio moderno. Forse avrebbe meritato di più, più riconoscimento, l'Italia lo ha un po' dimenticato". Anche Zoff, protagonista di quel famoso scopone sull'aereo presidenziale con Pertini, usa parole dolci per Bearzot: "È stata una persona straordinaria, il dolore c'è ed è di tutti i suoi ragazzi".

Infine le parole di Bergomi sottolineano la statura morale dell'uomo prima ancora che dell'allenatore: "Racconto sempre – ha detto – l'episodio di un mio gol all'Ascoli. Per me far gol non era facilissimo e avevo esultato tanto. Bearzot  mi ha ricordato che quella squadra retrocedeva, meritava rispetto, e quindi c'era modo e modo di esultare. L'insegnamento dei valori  per lui era fondamentale. È stata per me una figura importantissima, non era facile lanciare un ragazzo di 18 anni e mezzo in un mondiale".

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