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Morte Bergamini, la Procura conferma la riapertura del caso: “Non fu un suicidio”

La scomparsa dell’ex calciatore del Cosenza, avvenuta nel novembre 1989, continua ad alimentare sospetti e nuove teorie. A rimettere tutto in discussione, è stato Eugenio Facciola: il Procuratore di Castrovillari.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di anni dalla sua tragica ed inaspettata morte, i familiari di Donato "Denis" Bergamini non hanno ancora trovato pace e, soprattutto, la verità sulla morte del loro caro. L'ex calciatore del Cosenza fu trovato morto sulla Statale Jonica, vicino a Cosenza, nel novembre del 1989. In merito alla sua scomparsa, si parlò subito di un suicidio: tesi che, però, non convinse mai del tutto. Dopo le indagini della Procura di Castrovillari, il pm Facciolla ha nuovamente ribadito la sua sensazione: "Non è ipotizzabile come un suicidio – ha comunicato in un'intervista rilasciata ai microfoni di RaiSport – Procederemo con la riesumazione del cadavere di Denis Bergamini, perché vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone".

La rabbia dei familiari

Dopo le dichiarazioni rilasciate nello scorso febbraio, la Procura della città calabrese si è dunque ancora espressa in tal senso. In seguito all'ultima archiviazione del 2015, ora il pm pare quindi intenzionato ad andare di nuovo a fondo sulla vicenda che, come evidenziato dai legali della famiglia Bergamini, presenterebbe molti punti ancora oscuri. Secondo la prima sentenza di 25 anni fa, l'ex giocatore si sarebbe ucciso lanciandosi sotto il camion.

"Ci hanno sempre detto che Denis si era gettato davanti al camion e trascinato: macché trascinato per 60 metri, questo non è il viso di chi è stato colpito da un camion in corsa", dichiararono Donata e Domizio Bergamini: sorella e padre di Denis. Una tesi smontata da alcune prove oggettive, che non avrebbe convinto il procuratore Eugenio Facciolla. Per la morte di Bergamini, sono indagati l'ex fidanzata Isabella Internò e l'investitore, Raffaele Pisano. Per loro, le accuse sono di omicidio con l'aggravante della premeditazione.

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