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Morata: “Pepe picchiava meno di Chiellini. E Ronaldo è una bestia quando salta”

Morata è l’asso nella manica del Chelsea di Conte. I Blues lo hanno strappato alla concorrenza del Manchester United, l’ex Real ammette: “Ero in debito con Conte che mi volle alla Juve, per questo ho scelto di accettare la sua proposta”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Quando ero al Real Madrid, durante l'allenamento, Pepe mi picchiava di meno. Alla Juve invece affrontare Chiellini era come entrare nella gabbia di un gorilla". Alvaro Morata non usa giri di parole per definire quanto gli sia stata utile l'esperienza in Serie A tra le fila della Juventus, quanto sia riuscito a maturare in fretta e ad apprendere come si evita la marcatura serrata, instancabile, snervante e dura di un difensore italiano… in particolare dell'ex compagno di squadra e di Bonucci (adesso passato al Milan). Due anni sono stati sufficienti per comprendere che per essere un buon attaccante, efficace abbastanza da essere utile alla squadra, serve anche altro rispetto alla capacità di segnare. Il gol è tutto, o quasi.

A Torino sarebbe rimasto volentieri. Lì ha trovato l'amore – Alice Campello, la modella veneziana che ha sposato nell'estate scorsa – e soprattutto la fiducia di un ambiente che lo avrebbe coccolato e allevato fino a farne il bomber del futuro in bianconero. I blancos, scottati dalle sue reti in Champions, lo riportarono alla corte di Zidane esercitando la clausola di recompra. L'ambizione ha spinto il ‘ragazzo' a lasciare ancora la Spagna, accettando l'offerta del Chelsea e di Conte che lo ha espressamente voluto al centro dell'attacco in Blues.

Tre gol in 4 giornate di Premier rappresentano un ottimo biglietto da visita per un investimento da circa 70 milioni di euro. I tifosi londinesi lo hanno eletto beniamino dedicandogli anche un coro speciale. Peccato che quegli slogan antisemiti abbiano provocato sdegno pubblico e dello stesso calciatore.

Zidane voleva che rimanessi e io ero felice a Madrid ma non potevo rimanere per fare panchina – ha raccontato in un'intervista al ‘Daily Mail' -.  In estate mi sono arrivate varie offerte, dal Manchester United come da altri campionati. Quando ho saputo che Conte mi voleva, non ci ho pensato due volte e ho fatto di tutto per andare al Chelsea. Mi sento in debito con lui, mi volle alla Juve.

Ronaldo, una bestia quando salta. Bonucci e Chiellini ne hanno affinato la capacità di resistere nei duelli in area, Morata ha avuto anche altri ottimi maestri… uno su tutti, Cristiano Ronaldo.

Al Real Madrid mi allenavo con lui.Quando lo vedi saltare per colpire di testa è una potenza, una bestia. Alla Juve studiavo Llorente, come aggrediva gli spazi e come era abile nel gioco di testa. Ho appreso molto in questi anni, serve anche essere intelligenti e mantenere la calma.Quando non riesci a segnare diventi matto – ha aggiunto Morata -. Alla Juve ebbi qualche problema ma lo spogliatoio mi aiutò molto.

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