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Mondiali, Spagna-Olanda 1-5: il calcio totale di Van Persie e Robben schianta il tiki-taka (foto)

Lo show delle due stelle di Van Gaal (doppietta per entrambi) annichilisce i campioni in carica passati in vantaggio su rigore segnato da Xabi Alonso. Un ko incredibile e umiliante oltre ogni pronostico. Gloria anche per De Vrij.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche nel 2010 finì con una sconfitta della Spagna all'esordio mondiale. Fu 1-0 contro la Svizzera, poi però la Roja alzò la Coppa. Oggi, il punteggio è molto più pesante, 5-1 per opera di una Olanda perfetta e spietata. Gli spagnoli devono aggrapparsi alla cabala e ai ricordi per non crollare subito a livello psicologico, ma è comunque una copertina troppo corta con cui coprire le proprie vergogne perché la partita di questa sera ha palesato tutti i difetti di una Nazionale logorata dal proprio tikitaka. Van Gaal da par suo ha messo in campo una formazione dotata di qualità e temperamento: laddove il risultato non si sblocca, gli Orange mostrano i muscoli e quando capiscono che la Spagna è incapace di alzare i ritmi provano con convinzione gli affondi offensivi. Non cambia molto il rigore concesso da Rizzoli a Xabi Alonso per l'1-0 spagnolo, lo show è olandese. Van Persie e Robben ne fanno due, e c'è gloria anche per De Vrij. Cinque reti che schiantano i campioni in carica e li rimpiccioliscono in un Mondiale che, appena iniziato già  è amarissimo per la Roja (ex) cannibale, ritornata sui binari precedenti al ciclo impossibile dell'ultimo decennio.

Tiki-taka contro muscoli – Dopo le pessime prove dell'arbitro giapponese in Brasile-Croazia e del colombiano in Messico-Camerun, prova del fuoco per il nostro Rizzoli che è chiamato a dirigere il replay della finale di Sudafrica 2010. La Spagna campione del Mondo e l'Olanda sua vice si sono infatti ritrovate nello stesso Girone e incrociano le armi subito. Una sfida diretta guardata con attenzione anche da parte degli Azzurri di Prandelli che, in caso di proseguo nel cammino iridato molto probabilmente sfideranno una delle due europee. L'Olanda spinge subito con le proverbiali verticalizzazioni di Van Gaal, Del Bosque risponde con il tiki-taka da campioni del mondo. Ne nasce un inizio di partita compassato, vissuto sull'inventiva dei singoli come Sneijder da una parte e (il fischiatissimo) Diego Costa dall'altra. Per Rizzoli non c'è molto da fischiare, nei primi 15 minuti, anche se De Jong prova a metterci il fisico a centrocampo e Sneijder cerca di scaldare la polemica col fischietto italiano che ferma il gioco ad ogni contatto sospetto.

Rigore Xabi Alonso – La Spagna tiene il possesso di palla con maggior spavalderia ma le occasioni da gol mancano: Van Gaal ha tolto i rifornimenti con marcature strette a David Silva e Diego Costa e i fraseggi dei campioni del mondo si spengono (troppo) spesso sulla trequarti. Se la Roja mostra il palleggio, beandosi spesso in se stessa, gli Orange mostrano i muscoli, più concreti e rabbiosi (la finale persa è ancora viva) ma quando De Vrij al 26’ esagera su Diego Costa in area orange, Rizzoli fischia giustamente un doveroso penalty che Xabi Alonso realizza spezzando gli equilibri. Scelta giusta del fischietto italiano e gara in discesa per gli spagnoli che non cambiano registro mentre l'Olanda fatica ritrovarsi.

Il volo di RVP – La Spagna mantiene il gioco e il risultato fino a quasi lo scadere del primo tempo quando il capitano dell'Olanda Robin Van Persie decide di regalarsi e regalare un eruogol a tutti gli appassionati di calcio. Al 44′, sull'ultima azione utile del primo tempo, dopo un tuffo alla Fred da parte di Diego Costa in area spagnola, gli orange giocano di rimessa e velocità: Blind sferra un assist da 30 metri per RPV in piena corsa, dimenticato da Sergio Ramos. L'olandese volante piomba in area e di prima intenzione, si tuffa di testa ‘scucchiaiando' una palla imprendibile per l'attonito Casillas. Pubblico in delirio e record di imbattibilità in un mondiale di Walter Zenga ancora intatto grazie alla genialità dell'attaccante del Manchester United.

La perla di Robben – La ripresa inizia senza che Del Bosque e Van Gaal si inventino nuove scelte in mezzo al campo. Sotto l'ennesimo improvviso temporale invernale, il copione resta il medesimo: Spagna al palleggio, Olanda in attesa. Ma non troppo perchè al 52′ minuto si sveglia improvvisamente Arjen Robben che mette a sedere la difesa dei campioni del mondo ridicolizzando con un controllo da applausi Piquè e Sergio Ramos per fulminare con un perfetto sinistro Casillas. Shock della Roja che reagisce solo con i nervi quando Diego Costa a palla lontana colpisce con una lieve testata Martins Indi: Rizzoli fa da paciere ma la tensione è palpabile.

Il tris di De Vrij –  Spagnoli in bambola e Olanda che si inventa padrona assoluta di un incontro che ha preso letteralmente in mano. Il centrocampo delle Furie non esiste più e Del Bosque non attua cambi rischiando l'incredibile quando al 60′ Van Persie schianta sulla traversa un destro imparabile dopo una straordinaria discesa per linee centrali di Robben. E' la sveglia: fuori De Guzman e dentro Wijnaldum per gli Orange, poi fuori anche Diego Costa e dentro il Ninho Torres insieme a Pedro per Xabi Alonso. La Roja prova così ad aumentare la velocità sulle fasce e in avanti, provando a creare imprevidibilità sotto porta. Resta però fuori Fabregas, il neo Blues del Chelsea  e la Spagna va ancora ko. Su punizione, al 66′ Sneijder pesca sul palo più lontano De Vrij che infila per la terza volta un attonito Casillas nell'occasione ostacolato da Van Persie.

RVP e Robben show – La reazione spagnola è disperata e palesa tutte le lacune di una squadra votata al tiki-taka e non all'arrembaggio. Il ritmo non cambia, le Furie non riescono a imprimere una spinta costante alla propria azione e quando Silva entra in porta con il pallone al 68′ per la rete del 2-3, Rizzoli giustamente annulla per un fuorigioco più che evidente. E' l'Olanda a restare padrona del campo con un risultato che diventa ancora più rotondo quando Iker Casillas perde completamente la testa e rischia un dribbiling su Van Persie perdendo il confronto, rimediando una figuraccia mondiale per la doppietta personale di un incredulo RVP. E' il 72′, è la resa  dei campioni del Mondo in carica che subiscono l'umiliazione finale con Arjan Robben che all'80' si diverte a seminare il panico in area spagnola e dopo una serie infinita di dribbling scarica la quinta perla di serata.

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