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Mondiali, Pirlo: “Italia-Uruguay come una finale”

Italia-Uruguay decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale del Mondiale in Brasile. Pirlo ostenta sicurezza: “Consapevoli dei nostri mezzi, in campo per imporre il nostro gioco e senza fare calcoli”.
A cura di Maurizio De Santis
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Maledetta, la sua specialità: il calcio di punizione che disegna traiettorie micidiali. Maledetta, la partita con la Costa Rica che costringe l'Italia a giocarsi il tutto per tutto (nonostante basti il pareggio) contro l'Uruguay di Suarez e Cavani per accedere agli ottavi di finale del Mondiale in Brasile. Maledetta quella rete segnata da Ruiz la ‘donnola' e quella sbagliata da Mario Balotelli (poco Super nell'occasione) davanti a Navas. Maledetta… e allora meglio non pensarci, serve la concentrazione massima perché la sfida con la ‘Celeste' di Tabarez (nella quale gioca Caceres, suo compagno di squadra nella Juventus) è come una finale. "Le partite di un Mondiale sono tutte importanti – ammette il regista della Nazionale in conferenza stampa -, quelle decisive, poi, lo sono ancora di più. La gara contro l'Uruguay vale come una finalissima, c'è tutta la tensione e l'attesa tipiche di un grande appuntamento".

Pirlo ostenta sicurezza. "Non posso dire di essere preoccupato. Siamo tutti coscienti che questa qualificazione dipende solo da noi – per la differenza reti, agli Azzurri potrebbe bastare anche un pareggio – e per questa ragione ci sentiamo carichi abbastanza di poter far bene. Sappiamo di avere i mezzi per andare avanti. E' chiaro che uscire dal Mondiale sarebbe una grande delusione ma non pensiamo a questo perché vogliamo solo vincere. E lo faremo senza calcoli ma andando in campo per imporre il nostro gioco".

Italia-Uruguay alle 13 (ore 18 in Italia): caldo, insidia principale. Pirlo non cerca attenuanti, la risposta è chiara. "I Mondiali qui in Brasile si giocano in due zone del Paese, al Nord e al Sud. Si può giocare di sera oppure a mezzogiorno. Chiunque giochi all'ora di pranzo, qui in Brasile, incontra difficoltà. E' successo anche alla Germania e all'Argentina".

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