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Mondiali: da panchinaro a idolo di una nazione, storia dello specialista Tim Krul

Dopo Guillermo Ochoa e Keylor Navas, il Mondiale porta alla ribalta un altro numero uno. Se l’Olanda vede da vicino la finale, è merito dell’intuito di Van Gaal e del portiere del Newcastle. “I rigoristi della Costa Rica? Li ho studiati e poi li ho sfidati dicendo loro che già sapevo dove avrebbero tirato…”. Stesso trucco usato contro Lampard. L’italiano Jaconi ‘mago’ prima di van Gaal: andò in B col Castel di Sangro sostituendo De Juliis con Spinosa.
A cura di Alberto Pucci
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Louis Van Gaal è fatto così: prendere o lasciare. Parafrasando Vasco Rossi, è uno a cui piace la vita spericolata e le scelte azzardate, o che possono sembrarlo. Quella di schierare Tim Krul, secondo portiere olandese, per la lotteria dei calci di rigore nel quarto di finale mondiale poteva, in effetti, rivelarsi una mossa spericolata: una di quelle decisioni che se va male sei uno stupido, se va bene un genio. Dopo i due rigori parati, Van Gaal è su tutte le prime pagine dei giornali insieme a quella faccia da schiaffi del suo portiere che, oltre ad essere bravo davvero, ha anche quella "spocchia" necessaria per andare davanti ai rigoristi avversari e distrarli con qualche parola di troppo. "E' inutile che tiri, tanto te lo paro", ha detto ai costaricensi Ruiz e Umana mentre si stavano sistemando il pallone sul dischetto. L'azzardo di Van Gaal ha pagato, così come ha pagato lo show strafottente di Tim Krul che si è rivelato davvero lo specialista dei "penalty" (oltre ai due parati, negli altri tre aveva sempre scelto l'angolo giusto), mandando in visibilio un'intera nazione.

Tim il predestinato – Da ieri sera lo chiamiamo tutti "lo Specialista" ma, in realtà, Tim Krul di rigori ne aveva "presi" (fino ad ora) soltanto 2 su 32 calciati. Nato in Olanda, ma cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Newcastle, il ventiseienne portiere conosceva già le intenzioni del suo allenatore: "Sapevo tutto, Van Gaal mi aveva avvertito – rivela nel post gara contro la Costa Rica – Al momento di entrare mi ha detto "Credi in te", sono contento di aver ripagato la sua fiducia". Dalla serata di Salvador de Bahia, lo conoscono ormai tutti quanti. In realtà, c'era anche chi lo conosceva prima dei due rigori parati. I dirigenti di Milan e Napoli, ad esempio, erano (sono?) sulle tracce del portierone olandese da tempo. Seedorf venne informato della bravura di Krul dall'icona "orange" Edwin Van der Saar. Riccardo Bigon, ds napoletano, vide invece in lui il perfetto sostituto di Pepe Reina.

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Il trucchetto di Tim – "E' difficile descrivere la situazione che sto vivendo, è quasi surreale". Al sito della Fifa Krul racconta come ha stregato i rigoristi della Costa Rica. "Li avevo studiati… avevo visto come hanno calciato i penalty contro la Grecia". Con loro ha adottato la stessa furbata messa in atto con Lampard… "Gli dissi che sapevo dove avrebbe calciato e riuscii a parare".

I precedenti – Ciò che è successo all'Arena Fontanova, trova anche due riscontri tutti italiani. Il primo, il più eclatante, riguarda uno spareggio promozione del 1996 tra Castel di Sangro e Ascoli. Il tecnico abruzzese, Osvaldo Jaconi, tolse il portiere titolare De Juliis facendo entrare Spinosa che parò il rigore decisivo e portò il Castel di Sangro in Serie B. Due anni dopo, a Cagliari, Alberto Zaccheroni (allora tecnico del Milan) tolse lo sciagurato Lehmann per inserire Sebastiano Rossi, prima del rigore di Muzzi. Risultato: penalty parato da Rossi che, sette giorni più tardi, replicò fermando dal dischetto anche Francesco Totti.

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