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Mondiali 2018, la crisi economica obbliga Mosca a tagliare il budget

Il ministro dello sport russo ha fatto sapere che taglierà del 10% le somme destinate all’organizzazione della prossima Coppa del Mondo. Intanto Fabio Capello attende ancora il pagamento delle sue spettanze e minaccia di lasciare la panchina.
A cura di Alberto Pucci
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Il countdown è iniziato ed il popolo russo ha già cominciando a lavorare alla prossima Coppa del Mondo. A far da contraltare all'eccitazione di poter ospitare la grande kermesse calcistica, c'è la grande crisi economica che sta attanagliando il paese. A farne le spese sarà anche il Comitato organizzativo del Mondiale che, dopo la decisione del ministro dello Sport Vitaly Mutko, dovrà fare a meno del 10% del budget stanziato per i preparativi. Il Governo russo, dopo aver previsto una spesa totale di 8,6 miliardi di euro, ha precisato che questo "taglio" non toccherà stadi e infrastrutture ma solo parte di ciò che riguarda l'organizzazione come, ad esempio, i sussidi per il Comitato e i fondi destinati alla cerimonia del sorteggio. In queste settimane, la Russia aveva già ridotto di diecimila posti la capienza di un paio di stadi, proprio a causa dei problemi finanziari e di gestione. La svalutazione del Rublo, l'aumento del costo dei materiali ed il calo della manodopera, hanno reso difficile e complicata l'organizzazione della Coppa del Mondo 2018, spingendo le istituzioni sportive ad un risparmio sui fondi in precedenza messi a budget e alla ricerca di denaro fresco da nuovi investitori.

La grana Capello – Dalle scrivanie il problema è passato al campo dove, da diverso tempo, continua ad esserci una "pendenza economica" nei confronti di Fabio Capello. Il tecnico italiano, secondo i media locali, vanta un credito pari a 600 milioni di rubli (oltre 9 milioni di euro) e sta aspettando risposta (e bonifico) dallo scorso giugno. Una situazione critica, già evidenziata dallo stesso allenatore, che rischia tuttora di mettere a repentaglio il lavoro della nazionale russa e del commissario tecnico che, più volte, ha ventilato l'ipotesi di lasciare la panchina. Dopo l'ordine dell'ispettorato del lavoro russo, che aveva chiesto alla Federazione di saldare il debito entro il 19 gennaio, Capello è ancora in attesa di parte dei propri emolumenti. Anticipo che, probabilmente, verrà effettuato nei prossimi giorni, dopo le parole del presidente della Federcalcio russa, Nikolai Tolstikh, che in una conferenza stampa ha dichiarato: "Ci sono arrivati fondi dalla Fifa e in un prossimo futuro li utilizzeremo per il pagamento di parte del debito del ct. Capello". Il tecnico di Pieris, che grazie al ricco contratto (più volte criticato in Russia) è diventato uno dei 5 allenatori più pagati al mondo, attende e spera in una positiva conclusione della vicenda. I prossimi giorni saranno decisivi e ci diranno se l'ex allenatore dell'Inghilterra continuerà a guidare la nazionale russa.

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