Mondiale 2014, in vespa dall’Argentina al Brasile per la finale con la Germania

Sembra un restyling de "I diari della motocicletta" di Walter Salles degli anni 2000. Al posto della "poderosa" c'è una Vespa e al posto di studente della facoltà di medicina prossimo alla laurea troviamo un appassionto di calcio. Non è la stessa cosa, non vorrei passare per eretico ma la passione per il calcio in Argentina è fortissima e non lo scopriamo oggi. A volte questa passione è talmente viscerale che sfocia in quei brutti episodi di violenza che vedono protagoniste le "barra bravas" ma questo non è il caso di Ariel Molfino. Questo ragazzo di 33 anni di La Plata con la sua Vespa del 1957 ha seguito la Seleccion per tutte le tappe del Mondiale: Porto Alegre, Curitiba, São Paulo e Rio de Janeiro. Niente e nessuno è riuscito a fermare Ariel che ha unito due passioni per insguire un sogno: vedere la propria nazionale vincere il Monduiale. Molfino ha macinato migliaia di chilometri, la schiena rotta e debiti con gli amici che gli hanno prestato i soldi: "Era il suo sogno – dice la sorella Mercedes – e l'ha realizzato. Se lo meritava". Ariel è riuscito a trovare il biglietto per la finalissima del Maracanã di Rio de Janeiro ad un prezzo umano rispetto ad altri che hanno speso 100 mila pesos, circa 9 mila euro, per agguantare gli ultimi pacchetti tutto-compreso rimasti: charter, albergo e preziosissimo tagliando. Saranno più di 50 mila gli argentini che si ritroveranno in Brasile per spingere la Seleccion in cima al mondo e tra loro ci sarà anche il vespista Ariel Molfino: una storia straordinaria come solo il Sudamerica sa regalare.