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Moggi ad Agnelli: “Belle parole ma non ho niente da farmi perdonare”

L’ex dirigente della Juventus posta su Twitter un messaggio e replica al ‘perdono’ invocato dal presidente bianconero nei suoi confronti dopo il ciclone Calciopoli.
A cura di Maurizio De Santis
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"Belle parole ma non ho niente da farmi perdonare". Luciano Moggi replica così ad Andrea Agnelli che – nel rispondere all'editorialista del Financial Times, Simon Kuper, durante un incontro sul futuro del calcio italiano in Triennale a Milano – aveva accennato al ‘perdono' per chi ha rappresentato un pezzo importante nella storia del calcio bianconero. Per chi ha pagato più di tutti "a fronte di altri che, pur essendosi comportati allo stesso modo, non possono uscirne con uno scudetto"… chiaro il riferimento all'Inter da parte del massimo dirigente della ‘vecchia signora'. Quanto alla vicenda di Calciopoli e alla possibile ammissione di colpa che alcuni hanno voluto leggere tra le righe, è questione di sfumature che alimentano i toni del dibattito tra ‘innocentisti e colpevolisti', ‘forcaioli della prima ora', ‘animelle candide' che hanno usato i guai dei bianconeri come paravento per nascondere le proprie magagne, le lacune della giustizia sportiva che ha palesato molte falle nel proprio operato.

La linea difensiva adottata dall'ex uomo mercato della Juventus è sempre stata la stessa: mai s'è dichiarato colpevole, mai ha ammesso le proprie colpe di fronte ai capi d'imputazione che gli sono contestati dal pubblico ministero, fin dall'inizio Luciano Moggi ha perorato la propria innocenza a fronte di un sistema crollato nell'estate degli scandali e della rivoluzione del calcio italiano compiuta nelle aule di Tribunale piuttosto che nelle stanze del Palazzo. Dal 2006 a oggi, otto anni e una ferita ancora aperta che nella Torino juventina non s'è rimarginata e parlare dei fatti di allora è come spargervi sale sopra. Peggio, è ricordare lo ‘scudetto di cartone'… quello riassegnato all'Inter. Alla Juve sanguina il cuore quando ci ripensa.

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