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Milik: “I compagni mi suggeriscono di non girare per Napoli con orologi di lusso”

Il bomber parla della sua nuova vita nel capoluogo partenopeo e a proposito dei tempi di recupero annuncia: “Spero di poter recuperare completamente in primavera”
A cura di Marco Beltrami
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La sua assenza sta pesando e non poco in casa Napoli. Arkadiusz Milik spera di poter rientrare in campo al più presto e mettersi alle spalle quell’infortunio da cui sta recuperando. Una tegola per il bomber polacco che aveva iniziato la stagione nel migliore dei modi e per la squadra di Sarri che ha perso il suo terminale offensivo, senza riuscire finora a trovare in Gabbiadini una valida alternativa. L’ex punta dell’Ajax dopo un periodo di silenzio è tornato a parlare ai connazionali di Sportowefakty raccontando in primis, come ha vissuto i momenti del post-infortunio e il suo percorso nelle ultime settimane: “Mi sento sempre meglio, ma quando ho saputo la diagnosi ho pianto. I primi giorni ero depresso, ma alla mia età bisogna rialzarsi. All’inizio ho guardato tutti i messaggi dei fan, poi ho voluto iniziare subito la riabilitazione. 

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"Svolgo almeno due sedute d’allenamento al giorno, alle 9 sono al centro sportivo e torno a casa alle 16, poi svolgo degli esercizi supplementari. Vado quasi ogni giorno in cyclette, a un ritmo molto lento. Sono ancora all’inizio del percorso. Cerco di ammazzare il tempo facendo cose che in genere non posso fare. Per esempio, ho fatto degli investimenti. Avverto grande sostegno della squadra, dei tifosi e della Nazionale". 

La nuova vita napoletana del bomber

Milik ne ha approfittato per raccontare i suoi primi mesi napoletani, parlando della vita nel capoluogo partenopeo con pregi e difetti senza troppi giri di parole: “Il calcio a Napoli è religione e passeggiare tra la folla è complesso. Faccio shopping al mattino presto, o in posti poco affollati. È bello ricevere tante attenzioni, ma è anche vero che a volte ti piacerebbe prendere una pausa dal caos e dalla frenesia. Una volta mi hanno seguito due scooter per circa 5 km. A un semaforo hanno bussato al finestrino e mi hanno chiesto un autografo. Temevo volessero altro. I compagni di squadra mi hanno consigliato di non portare in giro oggetti molto costosi, come un orologio di lusso, perché non sarebbe stato sicuro. Meglio evitare certe situazioni. Vivo tra Napoli e il centro sportivo. Volevo essere vicino al luogo in cui mi alleno. A San Gregorio Armeno hanno realizzato la statuina con le mie fattezze e hanno insistito per regalarmela. Ci conoscono tutti, in città non si parla d’altro e quando sono in giro nessuno ci lascia pagare. Avrò pagato nei ristoranti due volte su dieci". 

Il recupero

Ma quello che al momento conta di più per i tifosi del Napoli sono le tempistiche relative al pieno recupero del centravanti. Quest’ultimo non vuole correre rischi e spera di essere completamente disponibile per Sarri a primavera, senza accelerare pericolosamente i tempi: “Tutto sta andando secondo i piani, non ho problemi con il ginocchio. Non è gonfio e non ci sono accumuli di sangue. Ma non voglio sbilanciarmi. Non voglio avere fretta, ho ancora una carriera intera davanti. Quello che mi sto perdendo ora, lo recupererò in seguito. Tornerò in campo quando i medici mi giudicheranno guarito al 100%. Speriamo possa accadere in primavera”.

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