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Milan nel segno di Honda, il samurai ritrovato

Il giapponese rossonero è diventato il nuovo ‘crack’ della squadra di Inzaghi. Leader silenzioso, protagonista in campo ha segnato la sua prima doppietta italiana e raggiunto in vetta alla classifica marcatori Tevez. Il 50% dei gol del Milan è merito suo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Solamente un paio di mesi fa sembrava fosse su piede di partenza, Keisuke Honda, il ‘samurai' venuto da Mosca per preciso volere di Adriano Galliani e oggetto del mistero fino all'attuale gestione Inzaghi. Per Seedorf, infatti l'esterno nipponico non aveva mai convinto nè giocato con continuità. Ogni volta che era stato utilizzato non aveva mai convinto nessuno sembrando un elemento estraneo al progetto tecnico tanto che molti pensavano che fosse facile fare il ‘fenomeno' nel CSKA all'interno del campionato russo, un po' meno in Serie A dove chi non ha tecnica, comunque è destinato a entrare nella mediocrità della massa. Poi, la trasformazione, tanto che da inizio stagione è un punto fisso di Inzaghi e sta rispondendo con prestazioni ad altissimo livello e a suon di gol, come a Verona dove grazie alla sua doppietta è risalito in classifica marcatori e ha trascinato i rossoneri ad un successo importantissimo.

Capocannoniere insieme a Tevez. Questo pomeriggio il Milan ha sbaragliato il Bentegodi nel segno di Keisuke Honda, il nuovo fenomeno del Milan firmato Pippo Inzaghi. E' stato lui infatti il protagonista della trasferta di Verona con due gol d'autore: al 27′ il primo gol in contropiede e la replica all'11' st, ancora in contropiede, con il bis d'autore. Rossoneri che salgono a quota 14 punti, in zona Europa e grazie alla doppietta per ora Honda condivide anche la vetta della classifica marcatori insieme a Tevez a quota 6 reti in 8 gare di Serie A. Un bel bottino e una grandissima soddisfazione per chi sembrava dovesse compiere l'ennesima stagione da comprimario.

Top-player, il 50% dei gol è merito suo. Considerando anche due assist ai compagni, fino ad oggi Honda ha partecipato a 8 delle 16 reti rossonere: un buon 50% è dunque tutto suo se Inzaghi può vantarsi a ragione di avere il miglior attacco del campionato. Quasi un top player vero e proprio molto di più, al momento, dei veri fenomeni che in rossonero stanno ancora aspettando di fare la differenza, come Fernando Torres ad esempio. Il giapponese ha subito una trasformazione totale diventando il ‘fratello bravo' che si era visto l'anno passato quando le statistiche gli davano contro sempre e comunque. Oggi Honda non è più un oggetto misterioso o ancor peggio di bidone, come dicevano i numeri negativi (1 gol in 18 presenze) e le brutte partite disputate sotto la gestione Seedorf. Galliani aveva già spiegato la trasformazione ad inizio di settembre, con le vacanze: l'anno scorso le ha saltate quest'anno si è riposato. E i risultati si vedono.

Una media pari a quella in Jupiter League quando chiuse a quota 16 gol e 14 assist. Per il ‘samurai' rossonero i numeri e le percentuali lo proiettano verso la sua miglior stagione di sempre, giocata in Giappone. Era il 2008-2009 e militava nella Jupiter League in patria con la maglia del Velno. Alla fine dell'anno il tabellino fu devastante: 36 partite, 16 reti e 14 assist, praticamente un gol o un passaggio decisivo quasi ogni 90 minuti giocati. Da far girare la testa tanto che fu il biglietto da visita per sbarcare in Europa, quando nel 2009 arrivò la proposta del CSKA Mosca, dove Honda si è fatto definitivamente le ossa nel calcio continentale. In Russia in quattro stagioni ha collezionato 127 gettoni, siglando 28 reti e fornendo 29 assist ai compagni, staccando il biglietto per la serie A e per il Milan. Dove dopo mezza stagione di apprendistato, eccolo a ritornare sui suoi livelli passati

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