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Milan, Montella scherza (ma non troppo): “I cinesi hanno sbagliato bonifico”

Il tecnico del Milan, nel post gara del San Paolo, lancia una stilettata alla nuova dirigenza rossonera dopo i due colpi dei “cugini” nerazzurri.
A cura di Alberto Pucci
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Per Vincenzo Montella è stato un sabato sera da danno e beffa. Gli elogi per aver visto un Milan che si è battuto e che ha espresso un gioco decente, non sono serviti al tecnico campano per smaltire la delusione e la rabbia. Al di là della sconfitta rimediata contro la formazione di Sarri, il nuovo mister rossonero ha dimostrato di avere il nervo scoperto in merito al mercato del Milan: imbarazzante e desolante come mai era capitato. Rimasto fino ad ora diligentemente "allineato" ai diktat della società (quale?), Montella nel post gara di Napoli ha avuto un impeto di reazione orgogliosa: "I due colpi dell'Inter da 70 milioni di euro? Forse i cinesi hanno sbagliato l'indirizzo del bonifico". Una battuta che non ha fatto ridere i tifosi del Milan: già furibondi per l'ennesima dichiarazione di Adriano Galliani, rilasciata prima del match.

La frustrazione dell'aeroplanino

"Le nostre trattative in entrata sono terminate", aveva rivelato l'ad rossonero davanti alle telecamere dei network televisivi. Accusato di essere forse un po' troppo aziendalista, Montella ha così voluto rispondere al suo dirigente: "Il mercato è ancora aperto e non voglio dare giudizi – ha spiegato a Premium – Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni. Ho un pizzico di amarezza in più rispetto a quello che poteva succedere e non è successo". Difficile accettare la sconfitta. Dura mandar giù i colpi di mercato dei tuoi dirimpettai, specialmente se arrivano grazie a soldi cinesi. Impossibile rimanere sereni se chiedi Borja Valero e ti prendono Sosa. Un tempo, quando c'erano i soldi e il mercato non passava per forza di cose dalla città di Genova e da Enrico Preziosi, il Milan era solito chiudere il mercato con un botto eclatante. Ora i nomi per l'eventuale acquisto "last minute" sono quelli di Obiang, Rincon e Baselli: tre giocatori che, un tempo, forse non si sarebbero seduti neanche in panchina.

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