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Milan, Mihajlovic rilancia El Shaarawy da interno di centrocampo

Mihajlovic è pronto a cambiargli posizione accentrandolo e abbassandolo. Un ruolo alla Di Maria che permetta di sfruttare al meglio la sua facilità di corsa, la predisposizione alla fase difensiva e lo liberi dalle pressioni di dover segnare sempre e a tutti i costi.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'idea potrebbe essere giusta ma sarà comunque un azzardo per capire come risponderà il ragazzo, in difficoltà da un paio di stagioni a questa parte tra infortuni e incomprensioni tattiche che lo hanno spinto a rendere molto meno rispetto alle aspettative e soprattutto rispetto all'anno del debutto in rossonero quando da esterno d'attacco aveva deliziato (e sorpreso) tutti, tifosi, dirigenza e compagni. Poi l'involuzione nel periodo di Seedorf e nell'interregno di Inzaghi: poche partite, tanti problemi fisici, un Faraone che – quando in campo – sembrava la brutta fotocopia di se stesso. Tanto che a fine stagione si è pensato anche di valutarne la cessione, definitiva o in prestito, visto il florido mercato.

L'ex tecnico della Sampdoria invece vuole rivalutare questo patrimonio tecnico perché Stephan El Shaarawy non sarà certo il killer sotto porta del primo anno con medie da attaccante vero ma nemmeno il bidone in difficoltà degli ultimi mesi. Deve solamente riprendere a giocare con continuità, ritrovare più fiducia in se stesso e soprattutto una possibile nuova posizione in campo che lo faciliti. Così, ecco l'idea – condivisa con la proprietà – di provare El Shaarawy alla De Maria, in posizione più lontana dalla porta avversaria ma con la possibilità di innescare le punte e poter eventualmente risolvere anche in modo personale eventuali fasi offensive.

Il tutto per evitare di obbligare il Faraone di doversi sacrificare sulla fascia dove oramai rischia di restare ingabbiato da una scelta tattica cui si sono prese le misure difensive, permettergli di sfruttare al meglio la sua facilità di corsa con e senza palla e mantenere alta la sua predisposizione alla fase difensiva senza obbligarlo a sgroppate  inutili. Insomma, un trequartista moderno con i piedi buoni e la prestanza atletica per fare la differenza quando occorre: l'estate e le amichevoli diranno se la scelta sarà quella giusta.

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