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Milan-Juventus: flop Rizzoli, Locatelli e Donnarumma al top

Gara condizionata dal gol valido annullato a Pjanic nel primo tempo, ma nel secondo il Milan legittima il successo con la sua meglio gioventù. Scopri top e flop della gara di San Siro.
A cura di Mirko Cafaro
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Il milanista Locatelli si conferma un fenomeno di precocità e la Juventus incassa la seconda sconfitta stagionale, ancora una volta a San Siro, che si conferma stadio insolitamente stregato, dopo il ko contro l'Inter. I bianconeri, già gravati da diverse defezioni, perdono subito anche Dybala che finisce ko dopo mezz'ora, a causa di un problema muscolare. Il suo sostituto, Cuadrado, match winner a Lione, stavolta sbaglia gara e non offre il giusto supporto a Higuain, che resta isolato per tutta la gara. Tra Milan e Juventus sono le difese a spiccare, con Romagnoli e Barzagli in grande evidenza. E nel finale Donnarumma chiude a chiave la partita con un super intervento su Khedira, che arriva a margine di un'altra ottima prestazione.

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Favola Locatelli, Barzagli non basta alla Juve

  1. Locatelli fa le cose perbene. A 18 anni mostra personalità da vendere e una faccia tosta da fare invidia a diversi senatori. Scende in campo con coraggio, determinazione e il piglio giusto. Non trema, partecipa alla manovra e poi piazza quel gol capolavoro che da solo vale il prezzo del biglietto.
  2. Barzagli highlander. È l'uomo ovunque della retroguardia juventina. Non è la prima volta e non diciamo niente di nuovo, ma è inevitabile sottolineare un'altra prestazione con i fiocchi. Annulla Niang, aiuta per vie centrali su Bacca e trova anche il tempo per spingersi in attacco. Non è un caso che il gol arrivi sull'out opposto da un'incomprensione tra Benatia (fino a quel momento perfetto) e Alex Sandro.
  3. Romagnoli e Donnarumma studiano da leader. Poco aiutati da un Paletta meno preciso del solito e con Abate parecchio vulnerabile, sono loro a reggere l'intero peso della retroguardia e a tenere su la baracca nei momenti di maggiore difficoltà. Il primo è in formato Nazionale, il secondo è splendido e coraggioso in più di un'occasione e la parata a un passo dal fischio finale è da oscar.

Che flop Rizzoli, irriconoscibile Cuadrado

  1. Rizzoli-Carriolato: l'errore sul gol annullato a Pjanic è evidente. Bonucci parte in linea con la difesa rossonera e anche laddove non lo fosse stato, la sua posizione non sarebbe stata tale da oscurare la visuale di Donnarumma, che viene ingannato dalla traiettoria del portiere. Ma non è tutto. La decisione, indotta dall'assistente Carriolato che si rimangia il primo mancato sbandieramento, non solo è sbagliata, ma arriva anche con grave ritardo a seguito di un teatrino improvvisato a bordo campo.
  2. Cuadrado egoista e fumoso. Entra al posto di Dybala, anche per via dell'indisponibilità di altri attaccanti di ruolo in panchina. Prova a svariare su tutto il fronte d'attacco, ma per inclinazione naturale finisce per giocare troppo largo e soprattutto distante dall'area e da Higuain. Con la palla tra i piedi tende sempre a rallentare l'azione, alla ricerca dello spunto vincente che stasera non arriva.
  3. Che brividi Abate. Nel primo tempo Alex Sandro giganteggia sull'out di sinistra, lo brucia puntualmente sullo scatto e dai suoi piedi partono tutte le occasioni pericolose della Juventus. Non la vede mai e arriva probabilmente al riposo con un gran mal di testa. Al rientro il brasiliano cala e lui ne beneficia, ma trova ugualmente il modo di incorrere in alcune imprecisioni che fanno venire i sudori freddi a San Siro.
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