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Milan, Inzaghi: “In due mesi non si può diventare una squadra da scudetto”

Il tecnico è comunque soddisfatto del pareggio interno della sua squadra contro la Fiorentina, pur riconoscendo i limiti del suo Milan.
A cura di Marco Beltrami
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Milan e Fiorentina hanno chiuso con un pareggio il posticipo dell’ottava giornata di Serie A. Un 1 a 1 deciso dai gol di De Jong nel primo tempo, e di Ilicic nella ripresa. Partita non esaltante con le due squadre che si sono rese protagoniste di numerosi errori creando non tantissime occasioni da rete. La rete dell’olandese aveva illuso la formazione di Inzaghi che nella ripresa ha prestato il fianco alle ripartenze avversarie, incassando la rete del pareggio. Il tecnico del Milan è comunque soddisfatto della prova dei suoi ai quali non rimprovera nulla ai microfoni di Sky: “La serata mi rende felice. Mi spiace per il risultato. Ci siamo giocati la partita con la Fiorentina che è una grandissima squadra e lotta per il terzo posto: è un grande passo avanti per noi. C’è amarezza perché dopo il vantaggio, con Menez potevamo fare 2 a 0, e invece abbiam preso l’1 a 1 sull’unica disattenzione. Erano due squadre che comunque volevano fare bene, e accettiamo il risultato del campo. Non dimentichiamo che son 3 anni che perdevamo con la Fiorentina”.

Inzaghi crede in un Milan da terzo posto

SuperPippo crede ancora fortemente in un Milan da terzo posto pur essendo consapevole del percorso di crescita della squadra: “Siamo da terzo posto? Penso di sì, dobbiamo giocare partita dopo partita e stasera senza prendere quel gol avremmo fatto un bel salto avanti. E' stata la migliore prova difensiva e abbiamo tanti motivi per essere felici. Dobbiamo migliorare. Ci manca Montolivo che ha una grande tecnica. Cerchiamo di fare il massimo, i ragazzi ce la mettono tutta. Continueremo a lottare e crescere. In due mesi non si può diventare una squadra da scudetto. Proveremo a diventare grandi. Comunque ora non avrei creduto di stare davanti a squadre come il Napoli, la Fiorentina ecc anche se la strada è ancora lunga”.

Una battuta anche su Fernando Torres protagonista di un avvio di stagione opaco: “Torres? Pensiamo che sia quello che conosciamo. Ha bisongo di tempo e tranquillità, ha giocato poco. Ho puntato su Menez e speravo che il suo ingresso fosse un buon momento per lui”.

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