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Inzaghi: “Esonero? No, se fossi io il problema me ne andrei” (video)

Il tecnico rossonero si assume le responsabilità ma non pensa alle dimissioni: “L’unica cosa da fare è tornare a lavorare. Berlusconi? Sarà deluso come tutti noi milanisti”. Galliani manda tutti in ritiro in vista della gara di Coppa Italia. Sacchi: “Non ho le forze per allenare il Milan, Pippo ce la farà”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Terza sconfitta in quattro partite, zero gioco, zero carattere e adesso anche i nervi che saltano con l'espulsione nel finale di partita contro la Lazio di Mexes che ha cercato la rissa con Mauri perdendo la testa e meritandosi una probabilissima maxi squalifica. E per condire il tutto la Curva Sud che perde la pazienza e dagli spalti dell'Olimpico inizia a insultare i propri giocatori rei di non avere gli attributi necessari per rialzarsi da questa pessima situazione. Il 3-1 subito con la Lazio sa tanto di resa da parte del progetto Inzaghi incapace di far cambiare volto ad una squadra che non sa più scendere in campo con l'approccio di chi possa imporre le proprie idee e il proprio gioco. La situazione è seria al di là degli otto punti di ritardo (in attesa delle gare della domenica) dalla Zona Champions, l'obiettivo principe di inizio stagione. E adesso la panchina di SuperPippo è traballante.

Tutti in ritiro. E' la decisione presa dall'ad, Galliani, che ha ordinato la ‘clausura' per la squadra in vista della prossima sfida di Coppa Italia proprio contro i biancocelesti. E' lo snodo della stagione e del futuro di Inzaghi, perché un altro risultato negativo – contestualmente all'uscita dei rossoneri anche dalla Tim Cup – metterebbe la parola fine sulla sua esperienza al timone della squadra.

No di Sacchi. L'ex allenatore del Milan ‘olandese' ai microfoni di Mediaset ha escluso di poter essere il successore di Inzaghi, così come trapelato nei giorni scorsi.  "Io non ho le forze per allenare il Milan – ha ammesso nel dopo partita -. Sono convinto Pippo ce la farà".

Dimissioni? Nessuna ipotesi. Inzaghi non può essere soddisfatto: il Milan non ha giocato bene nemmeno quando era in vantaggio, poi sulla rimonta laziale s'è sciolto come neve al sole. E adesso c'è da lavorare anche sul piano psicologico perché probabilmente molti giocatori in rosa non sono abituati a dover soffrire e giocarsi il tutto per tutto gara dopo gara: "Se pensassi di essere il problema darei le dimissioni. La squadra mi segue ma non basta: oggi i ragazzi hanno dato tutto ciò che avevano in campo. Abbiamo fatto tanta fatica e abbiamo giocato una brutta partita ma non riusciamo a dare di più. Probabilmente avevamo illuso un po' tutti facendo qualche mese fatto bene. Sarebbe bello rifarci al più presto, ripartendo da una sconfitta così

Troppo brutti per essere veri. Una resa quasi totale, per Inzaghi di solito abituato ad altri palcoscenici e altri risultati. Una situazione difficile tanto che nel dopo gara è stato tenuto a rapporto da Adriano Galliani, sceso negli spogliatoi: "Non siamo il Milan che eravamo stati fino a dicembre. Bisogna recuperare. Sono contento della mia rosa. Adesso si parla di esonero? Non chiedetelo a me. Vado avanti e sapevo che non era una situazione facile: paghiamo anche il fatto di avere tanti giocatori che rientrano da infortuni lunghi e non hanno continuità. Mi assumo le responsabilità, non credo che il vero Milan sia questo, abbiamo perso tanti giocatori importanti e perso un po' di condizione che ci impedisce di essere alti come eravamo venti giorni fa. Mexes? Ha chiesto scusa. C'era stata qualche provocazione da parte di Mauri e dispiace che sarà squalificato"

Subito al lavoro. L'unico rimedio è il lavoro, anche perché martedì ci sarà ancora la Coppa Italia, a San Siro, ancora contro la Lazio: "In un momento negativo un allenatore deve pensare a cosa fare per migliorare. Buttare a mare tutto quello fatto finora non sarebbe giusto, oggi non potevo schierare tutti gli attaccanti avendo due partite in tre giorni. Ora la squadra ha un po' paura quando va in vantaggio, questo non deve succedere. Dobbiamo essere bravi a rimboccarci le maniche e ripartire. Berlusconi? Sarà infastidito e deluso come tutti noi milanisti".

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