Milan, Inzaghi e la piccola rivoluzione con Pazzini e Montolivo
Il derby ha lasciato qualche tossina nell'orgoglio ferito di Pippo Inzaghi che ha cullato l'impresa poi vanificata nel secondo tempo dal pareggio di Obi e dal clamoroso errore di El Shaarawy. Un ‘mezzo' tradimento del piccolo Faraone che Superpippo aveva ributtato nella mischia insieme all'altra scommessa ad oggi persa su ogni fronte: Fernando Torres. Il ninho è il vero punto interrogativo della rosa rossonera, acquistato per far dimenticare Balotelli e che sta regalando solamente rimpianti. Un controsenso se si guarda contemporaneamente al di là della Manica e si guarda a quanto poco stia facendo l'attaccante italiano con il Liverpool. Ma potrebbe essere giunto il momento della svolta, ascoltando anche le direttive dall'alto del presidente Berlusconi che premerebbe per vedere Pazzini in campo. Se con o senza lo spagnolo dovrà essere Inzaghi a decidere, ma l'idea di iniziare ad insistere sulla voglia di riscatto dell'ex Samp potrebbe essere un segnale forte al gruppo dove dovrebbe essere imminente il rientro di capitan Montolivo.
Il ‘Pazzo' favorito sul ‘Ninho'. Filippo Inzaghi starebbe pensando di concedere al ‘El Nino' un turno di riposo in vista del match interno contro l'Udinese e potrebbe dare una chance dal primo minuto a Giampaolo Pazzini, una decisione molto gradita al patron Silvio Berlusconi, che ha da sempre una predilezione per i bomber d'area di rigore. Certo, c'è sempre l'idea del finto ‘nueve' con i trequartisti senza punti di riferimento in avanti ma nelle idee del tecnico dovrebbe essere una delle opzioni su cui puntare, non l'unica certezza.
Il ritorno del capitano. Per quanto riguarda il fronte infortuni, i rossoneri possono tornare a sorridere perché è pronto capitan Riccardo Montolivo, reduce da una brutto infortunio alla tibia con l'Italia. Il centrocampista potrebbe giocare almeno un tempo ma starà ad Inzaghi capire quanto possa giocare in attesa di entrare a far parte in modo definitivo nel 4-3-3 dove potrebbe fare la mezzala con De Jong fisso davanti alla difesa. O nel 4-2-3-1 dove sarebbe uno dei due centrali di centrocampo, il suo ruolo naturale.