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Milan-Inter, Mazzola duro: “Che colpa ha l’allenatore, se i giocatori non sanno giocare?”

L’ex bandiera nerazzurra, dopo il pareggio nella stracittadina milanese, punta il dito sui giocatori assolvendo Pippo Inzaghi e Roberto Mancini: “I due allenatori hanno fatto delle buone cose”.
A cura di Alberto Pucci
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Erano attese emozioni, sono arrivate critiche. Dopo una partita tutt'altro che esaltante, terminata in parità, sono arrivati i giudizi più o meno graffianti di chi, quella sfida, la conosce molto bene. Oltre ai tifosi di vecchia data, infatti, anche ex giocatori (oggi opinionisti) hanno detto la loro sui novanta minuti del "Meazza". Tra questi, anche l'icona interista Sandro Mazzola che, intervistato dalla Rai, ha commentato amaramente la stracittadina milanese: "Se i giocatori non sanno giocare, l'allenatore non può far niente – ha sentenziato Mazzola durante l'intervento a "Radio Anch'io lo Sport" – I due allenatori hanno fatto delle buone cose ma sei hai giocatori di livello medio tutto si sbiadisce. Sono loro che alla fine vanno in campo!". Un intervento deciso, quello del leggendario ex capitano nerazzurro che, nella sua disamina, si è soffermato anche sulla prestazione di Maurito Icardi ("L'attaccante argentino, durante il derby, non c'era con la testa") e soprattutto sulla poca qualità dell'Inter in mezzo al campo: "Nella zona centrale non ci siamo nel modo più assoluto – ha continuato Mazzola – La società dovrà pensare a qualche giocatore da inserire in questo organico che, francamente, mi sembra un po' povero".

Il controcanto rossonero – I problemi, ovviamente, non sono solo di Roberto Mancini. Nella stracittadina milanese, anche il Milan ha palesato notevoli difficoltà in mezzo al campo e in fase di costruzione. Il rientro di Montolivo potrebbe aiutare Pippo Inzaghi ma, secondo l'ex rossonero Giovanni Galli, potrebbe non bastare: "Il tecnico non ha elementi per un calcio propositivo – ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport – L'organico può andar bene per il gioco che sta facendo ora, compatti in difesa e grandi ripartenze". Anche in questo caso, il difetto della creatura del nuovo allenatore rossonero andrebbe ricercato nella poca qualità della rosa milanista: "Inzaghi è alla prima situazione importante della sua vita, c'è dentro fino al collo, basta vederlo in faccia – ha spiegato l'ex portiere – È molto coinvolto ma bisogna vedere anche il materiale a disposizione. Il suo Milan sta lottando spalla a spalla con tutti gli altri, ma in questo momento non penso possa ambire al terzo posto".

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