Milan-Inter, Inzaghi: “Daremo l’anima”. Mancini: “Terzo posto? Un po’ deprime”

"Daremo l'anima", dice Inzaghi. "Voglio una squadra vera", replica Mancini. Le parole degli allenatori avviano il conto alla rovescia per il derby di Milano. L'ex bomber e l'allenatore di ritorno in A dopo l'esperienza in Inghilterra (più lunga) e in Turchia (Galatasaray): entrambi al debutto, entrambi consapevoli che una vittoria a San Siro in una gara sempre speciale può dare la sterzata alla stagione. Puntare alla zona Champions è possibile, la classifica ancora lo consente. Da un lato il Milan, costretto a fare i conti con l'indisponibilità di Alex che apre l'emergenza in difesa. Dall'altro l'Inter che riparte dopo l'esonero di Mazzarri e prova a far quadrare i conti (tattici e a bilancio… con la Uefa che ne ha messo il bilancio sotto osservazione).

Inzaghi: "Un derby si vince, non si gioca"

"Siamo pronti, ci siamo preparati bene a questa partita e non vedo l'ora che arrivi domani", attacca così Pippo Inzaghi che smorza la tensione e l'attesa per il big match in posticipo (ore 20.45). "Chi sarà più emozionato tra me e Mancini? Diciamo che lui è più abituato di me a queste gare. E' anche vero però che per quanto riguarda il derby la situazione è del tutto diversa. Un derby non si gioca, un derby si vince. E noi dovremo fare il possibile per ottenere i tre punti".

Luci a San Siro. "I nostri tifosi possono darci la carica giusta e dobbiamo ripagarli per l'affetto che ci danno. Berlusconi? Le sue visite sono molto importanti così come i consigli che ci dà. In campo daremo l'anima per noi stessi e per dedicargli una vittoria". Squadra in crescita nonostante gli ostacoli incontrati finora e qualche crepa. "E' importante dare continuità ai risultati e al rendimento. E poi mi auguro di vedere un Milan che comanda il gioco, come dovrebbe essere sempre".

L'aspetto tattico. Milan in campo con o senza Honda? Inzaghi non si sbottona. "Abbiamo sette attaccanti, se a giocare sono in tre allora gli altri quattro devono andare in panchina… Honda comunque appare recuperato, vedremo che scelta fare nell'immediata vigilia. Il modulo? Potremmo giocare con il 4-3-3 o con il 4-2-4ma ciò che conta maggiormente è l'approccio alla partita".

Mancini: "Puntare al terzo posto un po' demoralizza"

"Non sono abituato a lottare per il terzo posto e questo mi demoralizza un po' e non galvanizza, ma la classifica va guardata tra qualche mese e non ora". Il ‘Mancio' esordisce con grinta e lascia intendere che il raggiungimento della zona Champions lo considera un obiettivo minimo, per un club di rango come l'Inter serve altro. Magari puntare allo scudetto… ma non è tempo per queste cose adesso. "Dovremo dare tutto e poi i conti li facciamo alla fine".

Tutto su Kovacic. E' il calciatore sul quale intende puntare, l'uomo al quale affidare le chiavi della manovra consentendogli di dare sfogo alla sua fantasia e alle sue grandi qualità tecniche. Il croato può fare la differenza ma deve crescere ancora… "Deve avere come obiettivo la porta – aggiunge Mancini – e giocare in posizione più avanzata così da essere più vicino all'area di rigore. Ha grandi qualità ma deve imparare anche a dare una mano nella fase difensiva".

Mercato, obiettivo Cerci. Mancini fa ‘melina' e se la cava con una battuta rispetto alle voci circolare nell'ultima settimana. "Cerci? Non l’ho visto (sorride Mancini, ndr). Pensavo fosse qua e non me ne fossi accorto". Poi torna serio e chiarisce: "Noi dobbiamo puntare sui nostri giocatori che sono bravi e devono solo avere fiducia nei loro mezzi. Come arriviamo al derby? In buone condizioni a parte qualche infortunato, in pochi giorni non è possibile fare chissà cosa…"