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Milan, il nuovo allenatore: la scelta

Cinque i nomi dei candidati alla panchina del Milan. Le parole di Berlusconi hanno chiuso l’esperienza di Inzaghi: Ancelotti è una suggestione, Lippi nelle vesti di supervisore con Brocchi in panchina è una possibilità.
A cura di Maurizio De Santis
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Visioni diverse. Berlusconi ha scelto queste parole per togliere a Inzaghi ogni speranza di riconferma sulla panchina del Milan. La sua esperienza al timone della squadra che lo ha visto protagonista come bomber si chiuderà a fine stagione, la società – nell'attesa che si chiarisca anche il futuro assetto dirigenziale, con il possibile ingresso di nuovi investitori – ha una rosa di nomi che da settimane sta vagliando: da Spalletti – accostato ai rossoneri nei giorni caldi dell'esonero imminente e poi accantonato di Super Pippo – fino a Montella sono diversi i profili di allenatori presi in considerazione, tutti secondo l'idea di fondo che la prossima rosa avrà una forte connotazione ‘italiana' e possibilmente giovane.

Suggestione Ancelotti

A Madrid non c'è più spazio per il tecnico italiano, passato dal trionfo della ‘decima' Champions al tonfo dell'eliminazione dalla Coppa e di una Liga conquistata dal Barça. Bilancio al ribasso dal punto di vista sportivo, quanto basta per tenerlo in bilico nonostante un contratto fino al 2016 coi ‘blancos'. Quante possibilità ha di tornare in rossonero? Poche, davvero poche al momento, anzitutto perché sulle sue tracce c'è il Manchester City che – contestualmente all'ipotesi Guardiola – lo ha messo nel mirino per rilanciare la squadra in Premier e a livello Europeo. Una soluzione suggestiva quella di Carletto che ha già allenato il Milan dal 2001 al 2009 conquistando 2 scudetti, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Supercoppa Italiana, 1 Supercoppa Europea. Ci sono stati contatti, nulla è ancora perso ancora.

Da Conte a Lippi (con Brocchi), soluzione ‘azzurra'

Il nome di Antonio Conte non è una novità a Milano, però, sanno bene che l'impegno dell'ex allenatore della Juventus con la Nazionale (tra un anno c'è Euro 2016 in Francia) blocca almeno per il momento le scelte del tecnico. C'è un'altra ‘soluzione azzurra' all'orizzonte: ovvero, Marcello Lippi nei panni del direttore tecnico che andrebbe a fare da supervisore, una sorta di chioccia, a un allenatore emergente come Brocchi (attualmente alla Primavera rossonera) oppure Fabio Cannavaro.

Montella ed Emery, questione di penale

L'attuale allenatore della Fiorentina è tra i candidati: piace ma, avendo un contratto fino al 2017 con il club viola, a rendere difficile il suo arrivo sarebbe il pagamento di una penale di 5 milioni di euro (come sottolineato dalla Gazzetta). Somma elevata, dettaglio tutt'altro che trascurabile per le casse di un club che ha avviato da tempo l'operazione di restyling dei conti sui quali gravano le posizioni di Seedorf (ancora a libro paga) e dello stesso Inzaghi (vincolato per un'altra stagione, salvo risoluzioni diverse). Strada più in discesa per quanto riguarda Unai Emery del Siviglia: contratto fino al 2016 con gli spagnoli, per portarlo in Italia basterebbe sobbarcarsi solo 500 mila euro di costi per il disturbo. L'ad Galliani ne aveva sondato la disponibilità anche due estati fa, prima che la scelta virasse su Inzaghi, la soluzione interna e la scommessa naufragata in questa stagione poco fortunata. Difficile che arrivi anche lui.

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