Milan, Honda sul piede di partenza: il giapponese piace al Valencia

Con l'inizio del nuovo anno, Keisuke Honda dovrebbe dire addio al Milan. La favola milanese dell'ex Cska Mosca, e stella della nazionale nipponica, sembra ai titoli di coda. Cercato per settimane, corteggiato con insistenza per giorni e, infine, portato a Milano in grande stile e in una fredda mattina del gennaio 2014, il giapponese non ha mai scaldato i cuori rossoneri se non nell'avvio dello scorso campionato, quando riuscì ad emulare i gol di Carlitos Tevez e a spingere il Milan di Inzaghi verso la vetta della classifica. Di quel giocatore, capace di fare la differenza non solo sottoporta ma anche in altri zone del campo, si sono perse le tracce da settimane. Spento, abulico e per di più polemico. Ecco come si presenta la versione 2015 di Keisuke Honda. Un giocatore che, anche se messo in quella che dovrebbe essere la sua posizione preferita (dietro le punte), continua a deludere la tifoseria e l'allenatore.

Fiducia finita – Il rapporto con Mihajlovic è proprio la goccia che farà traboccare il vaso nelle prossime settimane. Che non ci sia feeling tra i due è evidente, anche se il tecnico gli ha dato parecchio credito. Una coesistenza resa ancor più difficile, dalle ultime dichiarazioni del giapponese che hanno coinvolto società e mister serbo. Il filo, insomma, si è spezzato. L'eterno amore promesso dal "Samurai", al suo arrivo, sembra essersi affievolito. "Aiuterò il Milan a vincere la Champions League", aveva detto in pompa magna durante la sua prima presentazione. Champions League che, se tutto andrà bene, potrà invece giocare a partire dal prossimo gennaio con il Valencia. Sul fantasista tanto caro all'ex allenatore del Giappone, Alberto Zaccheroni, si sono posati gli occhi della dirigenza spagnola: pronta all'assalto alla riapertura del mercato invernale. Il calciatore, che ha uno contratto con il Diavolo fino al 2017, si è intanto messo in mostra nel 3-0 con il quale il Giappone ha battuto la Siria nella partita valida per le qualificazioni al Mondiale del 2018. Un gol su rigore e un assist (di tacco) per il terzo gol finale: un bel biglietto da visita, da presentare ai suoi nuovi e possibili tifosi spagnoli.